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SANTA MARINELLA (Roma). Salvare il Castello di Santa Severa.

In relazione al futuro del Castello di Santa Severa il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite e il costituendo Comitato Cittadino sta cercando di stimolare un positivo dialogo tra gli Enti locali affinché sia possibile giungere ad una soluzione concordata, chiara e condivisa. In seguito alle recenti dichiarazioni dell’assessore al bilancio regionale On. Stefano Cetica, apparse su La Voce del 13.4.12, inviamo una nostra nota utile per fare chiarezza e stimolare un’ulteriore riflessione sull’argomento.
Il motivo per cui abbiamo iniziato la mobilitazione per il Castello di Santa Severa è molto semplice e ci dispiace che nell’intervista all’On. Cetica nessuno dei nostri quesiti abbia avuto una risposta chiara e soprattutto positiva. Come cittadini residenti nei comuni di Santa Marinella, Ladispoli e Cerveteri, impegnati nel volontariato culturale da tanti anni (siamo circa 300 soci), riteniamo che il Castello di Santa Severa costituisca una memoria storica ed un’identità culturale di primaria importanza in particolare per il nostro territorio e per l’intero litorale nord di Roma.
Siamo convinti, a prescindere dalle appartenenze politiche, che sia impensabile programmare un futuro per il Castello senza il contributo dei rappresentanti istituzionali e dei tecnici del Comune di Santa Marinella nel territorio del quale è situato questo bene di notevole suggestione e bellezza. La storia si può falsificare e dimenticare ma non si cambia, per chi ama studiarla da sempre con rigore scientifico è più semplice capire le cose e raccontare meglio la verità. A questo proposito vale la pena fissare alcuni punti utili per la discussione che speriamo quanto prima sia possibile effettuare a voce seduti ad un unico tavolo di lavoro condiviso tra Regione, Provincia e Comune.
Per onore della cronaca si deve ricordare che l’intera operazione di recupero funzionale del maniero ed il suo finanziamento è stata avviata dal Dott. Achille Ricci, ex sindaco di Santa Marinella, già nel 1994 in occasione degli importanti incarichi rivestiti in Provincia ed in Regione (Restauro Torre Saracena e torre angolare della Rocca ecc.) e in seguito, a cavallo del Giubileo del 2000 per il resto del borgo. E’ bene ricordare che è stato soltanto grazie all’iniziativa del Sindaco Ricci che il castello è stato liberato, non senza resistenze e denunce, dagli affittuari che occupavano gli appartamenti a costi irrisori subaffittando spesso i locali. Proprio questo ruolo importante del Comune di Santa Marinella, senza il quale non sarebbe stato possibile l’avvio di tutte le opere di valorizzazione, ha condotto al famoso Accordo di Programma del 20.12.2002 che sancisce la collaborazione dei tre Enti locali (Regione, Provincia e Comune) per la realizzazione del grande progetto di restauro del bene monumentale.
Nel contempo il Comune ha investito nel castello potenziando il Museo Civico istituito con sede nel borgo dal 1994, trasformandolo nel “Museo del Mare e della Navigazione Antica” (2005), con “Marchio di Qualità Regionale”, che ad oggi occupa un direttore e cinque operatori museali, tre dei quali si autopagano lo stipendio con le sole attività didattiche e culturali svolte nel  museo, con il castello chiuso dal 2005!.
Dal 1997 al 2010 il Comune, tramite il museo, ha comunque gestito l’itinerario di visita “Pyrgi e il Castello di Santa Severa” consentendo a circa 140.000 persone di accedere al museo e al castello visitando l’itinerario completo.
Dall’inizio del restauro sono rimaste chiuse la Torre Saracena, la Rocca, le chiese del borgo con importanti affreschi, le mura poligonali nella Casa della Legnaia, tutti beni di grande interesse che erano il punto di forza della visita. E’ bene anche ricordare che il Comune di Santa Marinella con il proprio Museo Civico, grazie alla collaborazione dei volontari del GATC, ha provveduto allo scavo archeologico che tra il 2006 e il 2010 ha consentito ai lavori di proseguire senza blocchi definitivi a causa delle importanti scoperte avvenute nel corso degli sterri per lo scavo delle fognature (Il progetto esecutivo non aveva previsto fondi per gli scavi archeologici!). L’intera ricerca è stata svolta a titolo di volontariato senza alcun costo per la pubblica Amministrazione!
Crediamo che queste semplici note storiche possano essere utili per rimarcare il ruolo operativo e culturale che il Comune di Santa Marinella, tramite il suo Museo Civico, eccellenza culturale del nostro territorio presentato nella nota trasmissione Superquark da Alberto Angela, ha svolto per il recupero, la tutela e la valorizzazione del Castello. E’ impensabile e profondamente ingiusto che i rappresentanti della Città di Santa Marinella e Santa Severa non siedano al tavolo dove si sta decidendo il futuro del complesso monumentale.
Infine, cogliamo l’occasione per ricordare di nuovo che la nostra iniziativa e le altre che seguiranno sono sempre finalizzate a divulgare le seguenti semplici richieste che come “Cittadini della Repubblica Italiana” rivolgiamo ai politici e ai tecnici di tutti gli Enti locali interessati al futuro del castello: Si chiede che venga subito istituito tra gli Enti un tavolo di lavoro permanente “tecnico-politico” per affrontare le problematiche relative alla definizione del futuro del castello in modo chiaro, condiviso e sinergico. In attesa che siano fatti i collaudi e gli ultimi interventi finanziati dalla Provincia, ma soprattutto che siano concordati e resi operativi i progetti di ampia scala, di cui si parla ma che nessuno conosce, si chiede di trovare il modo di:
1.Ripristinare subito il servizio di manutenzione, pulizia e custodia del castello che fino al 2011 è stato assicurato dal Comune di Santa Marinella, tramite un contributo della Regione (Bilancio Regionale 2010 capitolo G21504 di € 200.00 “Concorso regionale al Comune di Santa Marinella per lavori edilizi, allestimento attrezzature e guardiania nel castello di Santa Severa”) che purtroppo è stato completamente tagliato nei due bilanci regionali del 2011 e 2012. Il castello e il suo borgo sono da tempo privi di controllo e pulizia, 6 operai addetti sono stati licenziati.
2. Riaprire il complesso monumentale alle visite guidate che gli operatori museali hanno sempre condotto, dal 1996 fino all’inizio del cantiere di restauro nel 2005, consentendo a migliaia di cittadini e turisti di accedere alla Torre Saracena, alla Rocca e ai suoi fossati, alle chiese del borgo, alle mura poligonali nella Cantina della Legnaia. Questa semplice operazione consentirebbe subito di stabilizzare l’occupazione dei 5  operatori e di prevederne l’assunzione di altri.

Fonte: Gruppo Archeologico del Territorio Cerite onlus, 18-04-2012

Info: http://www.gatc.it

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