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ROMA. Nuove scoperte dalle catacombe di Santa Tecla.

Continuano le sorprese sul fronte dell’archeologia sacra. Si susseguono le scoperte nei siti archeologici affidati alla Pontificia commissione di Archeologia sacra presieduta da monsignor Gianfranco Ravasi, in particolare nelle catacombe a Villagrazia di Carini, in Sicilia, e in quelle di Santa Tecla a Roma. Nelle catacombe di Carini, negli ultimi due anni, e’ stato riportato alla luce uno dei siti di archeologia sacra piu’ estesi e integri della Sicilia occidentale.

Si tratta di ”uno scavo estremamente esteso – spiega monsignor Gianfranco Ravasi illustrando all’ADNKRONOS la serie di scoperte effettuate durante le accurate indagini archeologiche – uno scavo che ha restituito una catacomba straordinariamente intatta grazie ad una inondazione del passato che ha sigillato il sito archeologico. I lavori di restauro hanno riportato alla luce molti affreschi riferibili al V secolo dopo Cristo. Tra gli altri risultano interessanti due scene che rappresentano l’Adorazione dei Magi’, secondo uno stile che ricorda l’arte tardo antica di area africana, tanto da poter ipotizzare che gli affreschi siano stati realizzati da pittori provenienti da quelle regioni con le quali, come e’ noto, il territorio siciliano era in stretto contatto. Lo scavo archeologico ha poi evidenziato oltre cento sepolture, delle quali alcune integre che ci permettono di comprendere gli usi funerari della comunita’ cristiana che faceva capo a questa catacomba tra il IV e V secolo”.

Fonte: Adnkronos, 27/02/2010.

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