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ROMA. Nasce il Museo delle Serre Wolkonsky, 350 reperti romani.

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museo romaE’ stata presentata presso Villa Wolkonsky, residenza dell’ambasciatore britannico a Roma, la “Collezione Wolkonsky“, una raccolta di oltre 350 reperti marmorei romani di età imperiale che era stata il vanto del parco della Villa ai tempi della principessa russa Zenaida Wolkonsky a metà Ottocento. Nel corso degli ultimi quattro anni il parco della Villa è stato sottoposto a un ambizioso programma di restauro, per ritrovare lo spirito del disegno originale della principessa.
Numerosissimi i reperti marmorei riscoperti via via che i percorsi originali del parco venivano riportati alla luce: è stato subito chiaro che non era possibile lasciarli nei loro luoghi di rinvenimento, esposti agli agenti atmosferici e alla vegetazione infestante. Si è così ripensato in chiave più attuale il rapporto tra antichità e giardino, alla luce delle moderne tecniche conservative e della forte volontà dell’ambasciatore Christopher Prentice e di sua moglie Nina di rendere la collezione finalmente fruibile al pubblico.
Dopo anni di lavoro, grazie al contributo di Shell Italia, si è concluso il restauro dei reperti della collezione Wolkonsky, ed è stato ultimato il loro nuovo allestimento. Alcuni di essi, tra cui bellissimi ritratti funerari di famiglia e alcuni splendidi sarcofagi a bassorilievo, non particolarmente delicati dal punto di vista conservativo, sono stati collocati lungo il viale che costeggia l’acquedotto per riproporre l’originario fascino del giardino della principessa Wolkonsky. La maggior parte dei reperti, comprendente numerosi altri sarcofagi e frammenti a bassorilievo, statuine votive, iscrizioni, elementi architettonici, ha trovato invece collocazione nel nuovo Museo delle Serre Wolkonsky, due serre ottocentesche comunicanti tra loro e situate presso il cancello d’ingresso della residenza, che sono state restaurate e predisposte per accogliere le centinaia di reperti che dovevano essere protetti dalle intemperie.
L’importanza della Collezione Wolkonsky, sottolineata dai curatori del British Museum durante la conferenza d’inaugurazione, risiede nella quantità e varietà dei reperti (quasi tutti provenienti da sepolture, in buona parte da quelle scavate lungo l’acquedotto, appartenenti alla vasta Necropoli dell’Esquilino e di epoca compresa tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C.). Numerosi i singoli reperti di grande valore storico-artistico, come ad esempio i ritratti funerari, tra cui spicca quello dei Servilii, i sarcofagi decorati a bassorilievo – notevole quello a Ghirlande (foto) e quello con la Corsa delle Bighe -, la statua di Athena Parthenos e infine, il Satiro Musico, bellissima statua a grandezza naturale ricomposta da 15 frammenti rinvenuti in ordine sparso nel giardino. Il satiro è stato l’ultimo reperto in ordine di tempo ad essere restaurato e il primo che si può ammirare entrando nel nuovo Museo delle Serre.

Fonte: http://www.askanews, 10 dic 2014

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