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ROMA. La mummia della Piramide: fuori dalla stazione metro spunta uno scheletro.

piramide

Gli abitanti della zona già la chiamano ‘la mummia de Piramide’. I tecnici di Acea, azienda partecipata multiutility di Roma Capitale, durante uno scavo di sottoservizi nell’area di fronte l’ingresso della stazione Piramide della linea metro B, si sono imbattuti in un ritrovamento fuori dal comune: uno scheletro umano, all’apparenza ben conservato e probabilmente di età antica.
Il ritrovamento è avvenuto negli scorsi giorni: l’area è stata immediatamente presa in consegna e transennata dagli addetti della Sovrintendenza capitolina, che ora sono al lavoro per cercare di risolvere il mistero della ‘mummia di Piramide“
Risalirebbe a epoca romana lo scheletro trovato ieri durante uno scavo di Areti (Acea Reti) davanti alla fermata della stazione della metropolitana Piramide a Roma. I funzionari della Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma hanno prelevato i resti e li hanno catalogati.
Il luogo dove è spuntato lo scheletro non è nuovo a ritrovamenti simili, coincidendo con la zona della necropoli Ostiense. La tomba sembrerebbe essere stata spogliata, tant’è che non è stato rinvenuto nessun altro oggetto di corredo funerario vicino allo scheletro.
Questo complica la datazione dei resti che saranno comunque sottoposti ad analisi di laboratorio.

Fonte: www.romatoday.it, 21 set 2019

Piramide: trovati due scheletri in piazzale Ostiense.
La prima scoperta era stata fatta lo scorso 20 settembre quando nel corso di alcuni lavori Acea spuntò uno scheletro intatto, subito ribattezzato la “Mummia di Piramide”. A distanza di 10 giorni sono venute alla luce altre due sepolture di età tardo antica durante gli approfondimenti effettuati dalla Soprintendenza Speciale di Roma nello scavo Acea di Piazzale Ostiense, proprio di fronte all’uscita della Metro Piramide.
I lavori di archeologia preventiva hanno portato alla luce i resti di una donna e di un bambino, vicino alla prima sepoltura. La presenza di numerosi chiodi porta a ipotizzare che la inumazione sia avvenuta in una cassa, il cui legno è deperito nel corso dei secoli: il fanciullo era deposto all’altezza dell’anca della donna.
“Le tre sepolture – spiegano dalla Soprintendenza Speciale di Roma – prive di corredo, fanno parte della necropoli Ostiense, sorta nel I secolo a.C. ai lati della via consolare e sopravvissuta per molti secoli. Si tratta di tombe molto povere di età tardo antica (IV-VI secolo d. C.), già ampiamente compromesse di precedenti lavori per i sotto servizi (acqua, elettricità)”.
Lo scavo archeologico fa parte di un cantiere di Acea per il rinnovamento dell’illuminazione della piazza, ha una lunghezza di 6 per una profondità di 1,70 metri, e sarà ultimato nei prossimi giorni.
Nei prossimi mesi la Soprintendenza promuoverà indagini scientifiche e antropologiche sugli scheletri per ottenere ulteriori informazioni sui defunti sepolti.

Fonte: www.romatoday.it, 30 set 2019

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