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Paolo CAMPIDORI. Il tempio etrusco di Fiesole.

E’ ipotizzabile prevederne la ricostruzione?
Alle pendici nord-orientali della collina principale fu creata alla metà del VI secolo (a.C.) un’area sacra con al centro un piccolo edificio di culto pressoché quadrato di circa 5 m. di lato, con pareti di mattoni crudi su basamenti di pietra, il pavimento interno in terra battuta, con copertura costituita da tegole e antefisse dipinte. Una fognatura, alcuni terrazzamenti completavano l’area”. Maurizio Martinelli-Guido Paolucci – Guida ai luoghi degli Etruschi – Ed. Scala 2008

Se noi tracciamo una linea sulla carta geografica  della Toscana, in direzione Ovest-Est partendo da Pisa sul versante tirrenico, fino a Verucchio, versante adriatico, e toccando al centro le località di Artimino, Fiesole e Firenze, noi avremo una linea retta quasi perfetta. Proprio su questa linea verso il VII-IV sec. a.C. doveva svolgersi il traffico commerciale etrusco, dal Mar Tirreno al Mar Adriatico. Parte di questo tracciato è stato ritrovato alcuni anni fa in località Capannori (Pisa), si tratta di una strada con ampie carreggiate, una vera e propria “autostrada” etrusca, come è già stata definita.
Dobbiamo adesso tener conto che su questo tracciato si trovavano anche le località Comeana, Quinto (Firenze) dove sono state ritrovate le tombe dette “della Mula” e “della Montagnola”, ambedue realizzate con la tecnica detta “a falsa cupola”,  con grossi conci squadrati di pietra  disposti in forma concentrica (tomba della Mula) che si restringono verso l’alto fino a formare una volta di forma ogivale (tomba della Montagnola). Queste tombe risalgono, verosimilmente al VII secolo a.C. Si tratta di tombe principesche i cui proprietari erano i signori e padroni della zona. Su questa linea doveva trovarsi pure la città-carovaniera etrusca di Gonfianti, nelle vicinanze di Prato, che doveva svolgere un ruolo di città-emporio, luogo di deposito e di smistamento delle merci, nonché città industriale ed artigianale.
Questa “autostrada dei due mari”, come è plausibile  definirla, secondo fonti greche, si sarebbe potuta percorrere in soli tre giorni di viaggio, che per quei tempi rappresentava un bel primato.
A Verucchio, centro etrusco di primaria importanza, gli archeologi hanno ritrovato reperti UNICI nel loro genere, come campioni di stoffe di lana, tessute in vari colori, che non hanno niente da invidiare ai nostri tessuti moderni, in quanto la tessitura e la tecnica di lavorazione è in  tutto simile alla nostra, ovviamente gli etruschi non possedevano i macchinari che possediamo oggi. Inoltre sono stati ritrovati a Verucchio reperti importantissimi in metallo e in altri materiali più o meno pregiati, molto interessanti.
Le città etrusche di Fiesole  e Firenze si trovavano proprio al centro di questa “carretera” commerciale ed è facilmente intuibile il ruolo di prestigio che queste due città avessero proprio per le loro ubicazioni strategiche ma anche difensive e di controllo del territorio. Se Gonfienti aveva il ruolo di città di scambio, di deposito, di lavorazione delle merci, quindi città industriale e commerciale (ruolo svolto in sinergia con la “gemella” Misa, Marzabotto) Firenze e Fiesole dovevano giocare due ruoli diversi, l’una di città legata ad una economia fluviale e agricola (Firenze), l’altra doveva essere centro politico-amministrativo e militare offensivo e difensivo (Fiesole), anche per la posizione strategica che occupava (sulla cima di una collina e difesa da una ciclopica cinta di mura).
Proprio a Fiesole, sulle pendici nord occidentali della collina, come bene ci descrivono M. Martinelli e Giulio Paolucci (op. citata), in un’area che comprendeva diversi edifici di culto, era sorto, per opera etrusca un tempio, le cui proporzioni non sono grandiose come, ad esempio, quelle di Tarquinia, ma che tuttavia rivestiva un ruolo importante per la vita religiosa degli antichi fiesolani. Sembra, da alcuni ritrovamenti, che lo stesso  tempio fosse dedicato alla dea Minerva.
Ho avuto il piacere di vedere più volte il tempio fiesolano e di studiarlo il più possibile con accuratezza. Ogni volta scopro cose nuove e interessanti e, di volta in volta, la sua “lettura” mi appare più chiara. Ma una descrizione esauriente e qualificante dell’edificio religioso si può averla anche leggendo la Guida Ufficiale “Fiesole – Area archeologica e museo” fatta dal Prof. Marco de Marco, curatore del Museo Etrusco (Per gli interessati dirò che la guida è stata edita da Giunti nel 1999).
Credo che il tempio fiesolano sia uno dei templi etruschi meglio conservati per le “alzate” dei muri che sono imponenti, per la scalinata d’ingresso ottimamente conservata, per i resti portico del antistante e dell’edificio colonnato, la porta di ingresso e infine, sul retro, la fossa di scolo delle acque. Il tempio era orientato su un’asse W-E con l’ingresso rivolto verso Oriente, vale a dire che esso era rivolto verso l’Adriatico. Al contrario le chiese cristiane, pur essendo orientate sullo stesso asse, hanno l’ingresso al Tramonto (W) e l’abside ad Oriente (E).
Per non risultare particolarmente descrittivo dirò solo che il tempio aveva una cella centrale, due ambienti laterali, oltre ad altri ambienti disposti su un’asse nord-sud, colonnati. Sul luogo, nei pressi del tempio, sono stati disposti centinaia e centinaia di reperti lapidei che facevano parte del tempio, come capitelli, trabeazioni, parti del tetto, ecc.
Ho la netta l’impressione, dato il grande numero dei reperti ritrovati e ammassati ai fianchi di stradine del percorso archeologico, che il tempio potrebbe essere RICOSTRUITO, non nella sua interezza, ma almeno parzialmente. Dico questo poiché esistono oggi delle tecnologie avanzatissime, che si avvalgono di programmi e apparecchi sofisticatissimi, tridimensionali, i quali permetterebbero, di ricostruire da tutti quei reperti lapidei il tempio così com’era nel I secolo a.C, epoca in cui fu distrutto. Certo necessiterebbero cospicui fondi, personale e tanta buona volontà, ma la cosa penso sarebbe fattibile.
Si tratta di fantascienza? Fantarcheologia? No, io credo che potrebbe trattarsi di realtà.
Lascio a ciascuno di voi di esprimere un giudizio in merito. Inoltre vi invito di approfittare di un giorno libero per fare una bella visita agli scavi e al Museo di Fiesole (Etr. Vipsl, Visl, Visul; mediev.:Visole) e sono sicuro che vi saranno riservate tante e piacevoli sorprese.


Autore: Paolo Campidori
Cronologia: Arch. Italica

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