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OLANDA. Una ciotola di vetro di manifattura romana del II secolo trovata in un campo durante uno scavo archeologico preventivo.

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Una ciotola di vetro di manifattura romana è stata trovata durante uno scavo archeologico preventivo nelle campagne di Nimega (in olandese Nijmegen) una città dell’Olanda di circa 160.000 abitanti, situata nella provincia della Gheldria, a pochi chilometri dalla Germania. È considerata la più antica città del paese e nel 2005 vi furono celebrati i suoi duemila anni di storia.
Nimega nacque come castrum legionario romano, durante l’età di Augusto, a difesa del fiume Waal e della valle del Reno. Nel 69 gli abitanti locali, i Batavi, insorsero e distrussero l’accampamento e il piccolo villaggio di Oppidum Bataviorum, che nel frattempo era sorto. Una volta sedata la rivolta, l’accampamento militare, dove venne poi stanziata la Legio X Gemina, fu ricostruito più grande di quello precedente. Più tardi rinacque anche il villaggio.
Nel 98 Nimega fu la prima città degli attuali Paesi Bassi a diventare un municipium.
L’elegante contenitore di vetro – che è stato recuperato, intatto, dal terreno – era sepolto in un’area che doveva essere originariamente occupata da una fattoria o da un villaggio di campagna, abitato dai Batavi, l’originaria popolazione locale. In queste ore gli archeologi stanno scavando e rilevando i resti di abitazioni rurali di legno. L’insediamento risalirebbe a un periodo compreso tra il I e il II secolo della nostra era.
“Hanno sicuramente avuto contatti con i romani”, dice l’archeologo Pepijn van de Geer, direttore degli scavi. “Dopotutto, la città era raggiungibile a piedi. ”La ciotola avrebbe 1800-1900 anni e potrebbe provenire sia dall’Italia che da città romane del territorio tedesco, come Xanten o Colonia, in cui si praticava l’arte vetraria, secondo la tecnica messa a punto nella nostra penisola.
“Per i residenti dell’insediamento, questa ciotola doveva avere un grande valore” – ha detto l’archeologo -. Come l’hanno ottenuta? Ci sono diverse possibili spiegazioni. Commerciando pelli con i romani della città. Un’altra possibilità è che un bataviano avesse prestato servizio per l’esercito romano. Erano spesso di stanza in avamposti come il Vallo di Adriano al confine con la Scozia. Finito il periodo nell’esercito, tornavano con denaro e oggetti”.

Fonte: www.stilearte.it, 23 gen 2022

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