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NUOVI SEGRETI SULLA MUMMIFICAZIONE DEGLI EGIZI

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bristol, in Inghilterra, guidato dal professor Stephen Buckley, ha portato nuove conoscenze sul processo di mummificazione usato dagli antichi egizi: un metodo non descritto dalle fonti egizie ma pervenuto solo da documenti di storici greci o romani. Per la prima volta sono state studiate numerose mummie di vari periodi applicando la moderna chimica analitica a minuscoli campioni. Lo studio di 13 mummie appartenenti a un periodo compreso fra il 1985 e il 30 avanti Cristo, quando la pratica della mummificazione cadde in disuso, ha permesso di trovare tracce di numerosi oli indurenti, che erano allo stato liquido durante il processo ma sono poi polimerizzati. Secondo i ricercatori, questi oli venivano usati per proteggere la mummia dall’umidità delle tombe, richiudendola come un bozzolo. Oltre a ciò sono state anche trovate tracce di preziose resine vegetali che, oltre ad avere un significato spirituale o culturale, contenevano agenti antibatterici che servivano da conservanti. La cera d’api, anch’essa ricca di sostanze antibatteriche, è presente invece solo nelle mummie più recenti. La variazione negli ingredienti usati nel processo potrebbe essere un dato utilissimo, perché rivela importanti informazioni a proposito dell’economia degli antichi egizi. Il grado di sofisticazione delle pratiche funerarie dipendeva dalla ricchezza delle famiglie, ma i cambiamenti nel tempo possono invece essere indicatori di uno spostamento delle vie del commercio del mondo antico.
Fonte: Le Scienze
Cronologia: Egittologia
Link: http://www.lescienze.it/index.php3?id=4165

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