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MONTEGROTTO TERME (Pd). Tornano alla luce tesori nascosti.

Murature romane, pavimenti in mosaico, intarsi di marmo, resti umani. Un vero e proprio tesoro sta in questi giorni emergendo da sotto terra, in un’area compresa tra l’Hotel Neroniane e la linea ferroviaria.
Non è la prima volta che scavi archeologici effettuati nel territorio di Montegrotto portano alla luce tesori nascosti. Ma in questo caso gli archeologi si sono trovati di fronte a ritrovamenti senza precedenti.
Dagli scavi, avviati dall’Università di Padova, stanno infatti emergendo reperti in grado di fornire informazioni riguardanti un ampio complesso monumentali di età romana a carattere termale e residenziale. Non solo. I reperti saranno anche in grado di spiegare agli studiosi come quell’insediamento si sia trasformato nei secoli successivi, soprattutto in epoca medievale.

Gli scavi si inseriscono in un ampio progetto di valorizzazione che prevede l’apertura al pubblico di quattro aree archeologiche nel territorio di Montegrotto (quella di via Scavi, due di via Neroniane e una nella frazione di Turri).

«La campagna di scavo che ogni anno l’Università organizza a Montegrotto – ha commentato il sindaco Luca Claudio – è un appuntamento a cui teniamo molto e che rappresenta per la città una qualificante presenza e una valorizzazione del nostro ricchissima patrimonio».

A breve il turismo archeologico potrà inserirsi nell’offerta della città termale. Una volta predisposti gli scavi per l’apertura al pubblico sarà allestito un percorso unitario in grado di unirli tra di loro e un punto di accoglienza alla stazione ferroviaria. Di qui i turisti partiranno quindi alla scoperta delle meraviglie del sottosuolo di Montegrotto per poi concludere l’escursione a Villa Draghi dove, concluso il restauro, aprirà il Museo delle Terme.
«Siamo convinti che il forte impatto storico e culturale di questa iniziativa, assieme ai progetti con l’Università e all’allestimento del Museo delle Terme e dell’Archeologia a Villa Draghi – conclude il sindaco – saranno il presupposto fondamentale per conferire alla nostra città la denominazione di Città archeologica, da affiancare a quella oggi esistente di Stazione di cura, soggiorno e turismo».

Il tutto nella speranza che un giorno il turismo archeologico riesca colmare quei vuoti lasciati dal turismo termale.


Fonte: Il Gazzettino on-line 01/06/2007
Autore: Riccardo Bastianello
Cronologia: Arch. Romana

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