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MIRA (Ve). Gli scavi archeologici di Ca’ Foscari a Mira portano alla luce una chiesa altomedievale.

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La storia del monastero è strettamente intrecciata a quella del ducato delle origini perché costituisce uno dei luoghi ‘simbolo’ della laguna altomedievale, fondamentale per la ricostruzione delle dinamiche insediative tra VIII e XII secolo
Sono riprese in agosto le ricerche archeologiche nell’area del monastero dei Santi Ilario e Benedetto a Dogaletto di Mira da parte dell’Università Ca’ Foscari Venezia (Dipartimento di Studi Umanistici-Insegnamento di Archeologia Medievale), in collaborazione con il Comune di Mira, la Fondazione Università Ca’ Foscari e su concessione del Ministero della Cultura.
Lo scavo ha confermato in gran parte i dati emersi dalle indagini geofisiche, riportando alla luce particolari degni di nota, come ad esempio le fondazioni di alcuni dei pilastri della famosa basilica triabsidata medievale scavata a fine Ottocento, di cui rimanevano solo tracce intangibili come per esempio una bellissima fotografia dell’epoca.
Le indagini hanno inoltre portato alla luce un’altra chiesa più antica a tre navate, di dimensioni più piccole e di cui si conservano le fondazioni piuttosto massicce realizzate in grandi blocchi di pietra. Da queste proviene una grande sorpresa per lo scavo: un frammento di stele funeraria di età romana, raffigurante una donna con il capo velato, utilizzato come materiale da costruzione per la creazione delle stesse strutture di fondazione.
miraLa campagna di scavo che ha portato a queste straordinarie scoperte si sta svolgendo sotto la direzione scientifica del prof. Sauro Gelichi, docente di Archeologia Medievale, e la supervisione esecutiva della dott.ssa Elisa Corrò, archeologa ed esperta in digital humanities al Venice Centre for Digital and Public Humanities. Il lavoro sul campo è svolto da un team di archeologi di Ca’ Foscari, con a capo il dott. Alessandro Alessio Rucco, Ph.D, e si avvale della collaborazione della geologa dott.ssa Sandra Primon.

L’abbazia dei Santi Ilario e Benedetto fu un importante monastero benedettino ubicato ai margini occidentali della laguna di Venezia, tra le attuali Malcontenta e Gambarare (località Dogaletto), nell’attuale territorio comunale di Mira. La storia del monastero è strettamente intrecciata a quella del ducato delle origini (IX secolo) perché costituisce uno dei luoghi ‘simbolo’ della laguna altomedievale, fondamentale per la ricostruzione delle dinamiche insediative tra VIII e XII secolo.
Gli studi sul Santuario hanno dunque importanti ricadute sulla comprensione dello sviluppo della stessa città di Venezia. Di questo monastero non resta niente a vista. Nel XIX secolo furono condotti scavi archeologici che portarono al ritrovamento di una basilica a tre navate medievale, frammenti di mosaici pavimentali e una serie di sarcofagi e lapidi tombali. Negli anni 2000 sono riprese le indagini archeologiche, in accordo tra l’Università Ca’ Foscari Venezia e il Comune di Mira. Dopo un’interruzione di una decina di anni, questa collaborazione è ripresa nel 2020 grazie a un finanziamento del Comune, con attività d’indagine geofisica, pianificate in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna. Le specifiche indagini geofisiche hanno restituito un quadro significativo relativo alla presenza di strutture archeologiche ancora sepolte nell’area dove si ipotizza sia stato fondato il monastero.

Autore: Sabrina Zuccato

Vedi video: https://www.veneziatoday.it/cronaca/scavi-archeologici-mira.html

Fonte: www.veneziatoday.it 27 set 2023

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