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MILANO. Affiorano le rovine imperiali.

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In via Rovello a Milano, una stradina appartata in pieno centro, a pochi minuti a piedi dal Castello Sforzesco, da Cordusio e dal Duomo: qui, al civico 14, durante i lavori per la costruzione del complesso residenziale di Crea (Consolandi real estate assets), sono emerse le fondamenta di un antico palazzo romano, probabilmente legato al culto pagano.
“Date le dimensioni non ci sono dubbi che si tratti di un edificio a funzione pubblica”, ha spiegato la professoressa Annamaria Fedeli, funzionaria responsabile dell’area Archeologia della Soprintendenza, al Corriere della Sera. “Stiamo studiando la natura del luogo, ma siamo convinti che abbia una rilevanza particolare rispetto ai ritrovamenti più recenti”.
Il cantiere si trova infatti nell’area antica appena all’interno della cinta muraria romana e i reperti potrebbero appartenere a un tempio di presunta età imperiale (tra I e II secolo d.C.), mai registrato dalle testimonianze storiche. Un’ipotesi che potrebbe anche essere avallata dal fatto che a Milano, guardando la mappa romana della città, tutti i principali edifici pubblici sono stati già da tempo individuati: come ad esempio il Foro (piazza San Sepolcro), il Teatro (piazza Affari), l’Anfiteatro (via De Amicis, che si sta ricostruendo a verde), il Palazzo imperiale (piazza Mentana) e così via.
Quel che è certo è che i lavori di costruzione del nuovo complesso residenziale non si fermano, anzi si svilupperanno attorno all’area archeologica, la quale dovrà essere valorizzata e messa a disposizione del pubblico, che potrà visitarla. L’archeologia non ferma la progettualità privata e la trasformazione della città bensì proprio grazie alle risorse private si riuscirà a musealizzare quanto rinvenuto.

Autori: Letizia Riccio e Giulia Ronchi

Fonte: www.artribune.com, 18 lug 2021

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