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MESSINA. Scoperta archeologica nella città dello Stretto.

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Il territorio della nostra Isola non smette mai di restituire preziosi reperti del passato, confermando di essere custode dell’antichità. A pochi giorni di distanza dal rinvenimento di un importante insediamento a Vallelunga Pratameno, è stata ritrovata una necropoli a Messina.
I lavori di scavo per la realizzazione di un edificio di civile abitazione hanno portato in luce un settore della più ampia necropoli ellenistico-romana degli Orti della Maddalena del II sec a.C. La necropoli fa parte di una più vasta e stratificata area documentata da ricerche sistematiche condotte nell’ultimo ventennio dalla Soprintendenza di Messina in tutta l’area. Quanto è emerso contribuisce ad arricchire il quadro delle conoscenze sull’estensione e sulle tipologie funerarie della necropoli meridionale dell’antica città dello Stretto.
Lo scavo è iniziato nel mese di gennaio 2020. Ha permesso di riportare in luce sette sepolture che si trovavano a 90 centimetri di profondità. Si tratta di sepolture a “fossa terragna”, cioè fosse lunghe e strette scavate nel terreno. All’interno delle fosse sono stati ritrovati gli scheletri, ancora intatti, di individui deposti in posizione supina con il capo rivolto a nord-est e le braccia distese lungo i fianchi, di incinerazioni e di una sepoltura dentro una cassa di mattoni. Le tombe hanno restituito anche oggetti di corredo funerario costituiti principalmente da unguentari fittili fusiformi oltre a una coppa “megarese” e una lucernetta con becco a incudine che consentono di individuare il periodo di utilizzo della necropoli nel II sec a.C..

Immagine: Stefano Barillà

Fonte: www.siciliafan.it, 16 apr 2021

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