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LAGO DI GARDA: Due importanti relitti, ben conservati, individuati davanti a Brenzone e a Malcesine.

Il lago di Garda, che quando si infuria sembra proprio un mare, come notavano già gli antichi, conserva sui suoi profondi fondali molti relitti. Due sono stati individuati recentemente, uno a Malcesine e l’altro a Brenzone, e posti immediatamente sotto la tutela del Nucleo di archeologia subacquea (Nausicaa) della soprintendenza i Beni archeologici del Veneto.

RELITTO DI MALCESINE
Fu individuato all’inizio del 2001, a 50 metri di profondità, da Reinchart Ausserer, Marco Nicoletti e Davide Palo, durante un’immersione davanti a Malcesine. Si tratta di un barcone da trasporto, con lo scafo grosso e pesante in legno, della prima metà dell’Ottocento. Del relitto, che si presenta in linea di navigazione, grosso modo parallelo alla costa, è stata individuata solo una porzione dell’imbarcazione (manca la parte prodiera), che è già di notevoli dimensioni: lunga circa 14 metri con una larghezza massima di poco meno di 4 metri e mezzo. Particolarmente ben conservata è la poppa.

RELITTO DI BRENZONE
È stato scoperto nel maggio di quest’anno dal robot subacqueo Nicolus di Angelo Modina durante le ricerche biologiche di Gianni Calafà e Lorenzo Parisi. Si tratta di Diana, una nave da trasporto merci, modernissima per la sua epoca (inizio Novecento) con scafo in ferro lunga circa 18 metri, con due alberi, affondata davanti a Brenzone a un centinaio di metri di profondità, che si presenta in perfetto assetto di navigazione e con la prua rivolta a sud. Da un punto di vista tipologico si tratta del cosiddetto bragozzo del Garda, che nulla a che vedere col tipo altoadriatico. La causa dell’affondamento non è chiara, ma sembra che una errata manovra abbia provocato lo spostamento del carico. Fortunatamente i membri dell’equipaggio furono tratti in salvo dai pescatori accorsi con le loro barche. Fu una sciagura in quegli anni di crisi economica.

Fonte: Il Gazzettino on-line 08/08/03
Autore: redazione

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