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IVREA (To). Con il teleriscaldamento riaffiora l’Ivrea romana.

Scoperti, fuori dal centro storico di Ivrea, i resti di ville e abitazioni del periodo romano. Sono venuti alla luce per caso, mentre Ecotermica, l’azienda che si sta occupando di piazzare le tubazioni del teleriscaldamento (unica nella storia della citta’ a dotarsi di un archeologo al seguito), stava effettuando gli scavi. Si tratta di una pavimentazione in coccio e di una canalina di scolo delle acque in mattoni di epoca romana che si trovavano a pochi metri di profondita’, tra via Monte Brogliero e l’inizio di via Circonvallazione.
«E’ una scoperta sensazionale fanno sapere in Comune -perche’ e’ al di fuori dalle mura del centro cittadino».
Studiosi e archeologi hanno sempre pensato, infatti, che l’Ivrea romana, partendo dall’acropoli del Duomo, si sviluppasse poi lungo l’attuale centro storico (via Arduino e via Palestro) fino alle sponde della Dora Baltea, mentre nel suo tratto verso Sud e Sud-est prendesse la direzione della Vercelli romana (non a caso, una delle piu’ importanti testimonianze archeologiche della citta’ e’ l’anfiteatro romano in corso Vercelli).
«Invece – spiega Giovanna Codato, assessore all’Urbanistica – la scoperta di resti di ville patrizie al di fuori dalle mura del centro fa pensare ad uno sviluppo della citta’ anche verso Nord e verso Ovest».
Ora la giunta di Carlo Della Pepa sta cercando un modo per valorizzare il grande patrimonio archeologico della citta’. Un tesoro nascosto. Basti pensare a cosa e’ stato trovato nei sotterranei dell’ex hotel La Serra: una enorme piscina a forma di croce in perfetto stato di conservazione, con i mattoni rossi tipici del periodo romano e l’intonaco smaltato di rosa.
«E’ un esempio della citta’ del periodo della Repubblica romana – spiegano dalla Soprintendenza ai Beni archeologici -, dal valore inestimabile».
Perche’ oltre alla piscina a forma di croce, in questa parte della citta’ era stato scoperto un vero e proprio isolato, con i resti di abitazioni, di una strada lastricata con al di sotto la fogna romana. Le condotte, poi, portavano fino al fiume. La vera chicca, pero’, potrebbe nascondersi sotto l’ex istituto per ragionieri e geometri «Cena», dove la vecchia giunta di Fiorenzo Grijuela aveva progettato la «cittadella della cultura» con la nuova biblioteca: sogno che l’attuale amministrazione per mano dell’ex assessore alla Cultura, Gianni Cimalando, ha pero’ fatto naufragare.
Nel sottosuolo, infatti, sarebbero stati scoperti resti importantissimi dell’Ivrea romana. Un vero e proprio tesoro nascosto, una domus romana dotata di riscaldamento a pavimento, con intonaci, marmi, pavimenti ancora in ottimo stato di conservazione. Scoperti e ricoperti in fretta. Troppa fretta.  

Autore: Giampiero Maggio

Fonte: La Stampa, 06/09/2011

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