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INDONESIA.L’uomo di Flores non era un “hobbit”.

Il cranio particolarmente piccolo era dovuto a una patologia dello sviluppo.

Lo scheletro trovato in una caverna dell’isola di Flores, in Indonesia, nel 2004 non è rappresentativo di una nuova specie, come era stato affermato, ma sarebbe semplicemente quello di un individuo affetto da una patologia dello sviluppo, appartenente a un gruppo di antenati della popolazione pigmea che ancora oggi vive sull’isola.
È questa la conclusione a cui è giunto un gruppo internazionale di ricercatori diretto da Robert B. Eckhardt dell’Università della Pennsylvania, che ha esaminato accuratamente i resti dell’uomo di Flores.

Lo scheletro che suscitò tanto scalpore, denominato LB1, era di piccola statura ma, soprattutto, aveva un cranio di dimensioni particolarmente ridotte.
Scavi successivi nello stesso sito hanno portato alla luce altri scheletri, anch’essi di statura ridotta, ma dal cranio normale. Secondo Eckhardt, che è primo firmatario di un articolo in proposito apparso sull’ultimo numero on line dei Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), dunque, “LB1 non è un membro normale di una nuova specie, ma un membro anormale della nostra specie. LB1 appare differente se pensiamo in termini di caratteristiche europee, per il semplice fatto che è un esempio di una popolazione non europea, ma austromelanesiana; per di più, si trattava di un individuo che soffriva di un disturbo dello sviluppo, affetto in particolare da microcefalia.”


Fonte: Le Scienze on line 22/08/2006
Cronologia: Preistoria

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