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GRUMENTO NOVA (Pz). Scoperto un tempio rotondo.

A giudizio del direttore della missione, prof. Attilio Mastrocinque dell’Università di Verona, potrebbe essere il Mundus della città romana, vale a dire il tempio delle divinità infere.

La campagna di scavi nell’area archeologica di Grumento Nova (Potenza), organizzata dall’Università di Verona, a cura del prof. Attilio Mastrocinque e del dott. Massimo Saracino, ha consentito di proseguire l’attività di recupero di un tempio rotondo, decorato da una cornice modanata in marmo, che, a giudizio del direttore della missione, prof. Attilio Mastrocinque, potrebbe essere il Mundus della città romana, vale a dire il tempio delle divinità infere, la porta fra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Lo ha riferito lo stesso responsabile della campagna prof. Mastrocinque in una relazione inviata all’assessore regionale alla Formazione-Lavoro-Cultura Antonio Autilio, il quale ha espresso compiacimento per i risultati conseguiti nell’attività di scavo. Autilio ha quindi sottolineato l’impegno della Giunta regionale di affidare al Comune di Grumento Nova la predisposizione dello studio di fattibilità dell’istituendo «Parco Archeologico della Val d’Agri» e la destinazione di un fondo di 2 milioni di euro, nell’ambito del Programma Operativo Val d’Agri, per la riqualificazione di un’area più vasta, che comprende il lago del Pertusillo, di rilevanza oltre che archeologica anche naturalistico-ambientale, e che consentirà di compiere un salto di qualità negli interventi di valorizzazione dei beni culturali ed ambientali della Val d’Agri.

Quanto ai risultati della campagna di scavi, sempre il prof. Mastrocique ha detto che «una bella sorpresa è stata la scoperta di una parte di iscrizione dell’imperatore Claudio (41-54 d.C.), che si unisce ad un frammento già rinvenuto nel 2004. Uno fra i punti critici per la ricostruzione della storia di Grumento – a parere del professore dell’Università di Verona – è l’ambiente posto accanto al Cesareo, tempio del culto imperiale. Qui la dott.ssa Federica Candelato sta mettendo in luce, uno ad uno, i molteplici pavimenti, che, con gli oggetti che vi sono racchiusi, servono a ricostruire le fasi di vita del centro grumentino. La piazza del Foro viene indagata dal dott. Ugo Fusco, che ha scoperto un canale di deflusso delle acque, che correva sotto il bel selciato lapideo.

Contemporaneamente agli scavi, dal 28 luglio al 2 agosto si è svolto a Grumento Nova un corso estivo per studenti di archeologia. Il tema trattato è stata l’archeologia preventiva: argomento quanto mai attuale, vista la normativa in corso di definizione al fine della tutela dei beni archeologici nell’ambito dei lavori pubblici e delle grandi opere.
Le lezioni sono state mirate anche all’aggiornamento nelle metodologie della prospezione del sottosuolo. Geo-radar, magnetometria, resistività del terreno, tomografia sono le tecniche attualmente in uso per l’indagine preventiva delle realtà archeologiche presenti nel sottosuolo.

I docenti che tengono lezione sono dell’Università di Verona, dello Iuav di Venezia, del centro di eccellenza dell’Università di Perugia, della Fondazione Lerici, della Soprintendenza archeologica della Basilicata. Il Comune di Grumento Nova ha patrocinato l’iniziativa, ospitando i corsi e gli allievi, che sono arrivati da tutte le regioni d’Italia.
All’inizio di agosto i docenti di architettura dell’Università Iuav di Venezia hanno organizzato a Viggiano un altro corso dedicato all’elaborazione informatica delle immagini dei monumenti archeologici. Il corso è stato coordinato dal prof. Francesco Guerra, coadiuvato dal viggianese dott. Dario Cianciarulo ed era destinato a far apprendere metodologie avanzate nella creazione ed elaborazione di immagini digitali, oltre che all’acquisizione di immagini a due o tre dimensioni di monumenti mediante strumenti e programmi specifici. Il Comune di Viggiano ha sponsorizzato l’iniziativa. Entrambi i corsi hanno come oggetto, prima di tutto, la migliore conoscenza del patrimonio archeologico della città romana di Grumentum, perla dell’archeologia della Val d’Agri, nel cui Foro sono riprese le indagini archeologiche da parte dell’Università di Verona. Un lavoro enorme è in corso per studiare i numerosi reperti venuti in luce negli ultimi anni. Giovani studiosi di varie Università, coordinati dalla santarcangelese Teresa Perretti, da Barbara Lepri ed Elisa Tommasella.

Nel frattempo il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Grumento Nova sta portando in luce tombe romane, con iscrizioni e corredi di grande interesse. Gli scavi da lui condotti sono stati resi necessari dai lavori per l’ampliamento del museo, il quale si trova collocato in una zona di grande interesse archeologico: tra l’acquedotto romano, l’area sacra di epoca lucana e la chiesa medievale di S. Marco. In settembre inizieranno indagini archeologiche presso la chiesetta di San Laverio, in un’altra area di necropoli romane. Qui lavorerà un’équipe dell’Università di Bari guidata dalla prof.ssa Bertelli.


Fonte: Villaggio Globale 14/08/2008, Regione Basilicata
Cronologia: Arch. Romana

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