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Giuseppe Zecchini, Vercingetorige.

vercingetorige

Vercingetorige, ultimo grande leader di quasi tutte le genti celtiche di Gallia. La figura dell’Arverno, nel racconto che Cesare ne fa nel “De Bello Gallico”, è quella di un avversario pericoloso per il dominio romano non privo di abilità strategica, è però svuotata del contesto in cui “il grande Rix” nasce, oltre che dei rapporti anche personali tra i due condottieri.
Zecchini recupera, usando altre fonti (come la Storia Romana di Cassio Dione), la “vera” storia di Vercingetorige. Scopriamo così molte cose interessanti: con la tattica della terra bruciata, Vercingetorige seppe mettere in vera difficoltà Cesare perché era stato, negli anni centrali della guerra, ufficiale degli ausiliari romani; i druidi, dopo aver inizialmente supportato Cesare, gli voltarono le spalle e finanziarono, con le proprie ricchezze, la grande rivolta del 52 a.C.; Vercingetorige era di stirpe regale, in quanto figlio di Celtillo, che tentò di unire la Gallia sotto il proprio scettro.
La minaccia di Vercingetorige non fu soltanto militare, ma anche politica: l’Arverno, per discendenza regale e sostegno del clero druidico, aveva le carte in regola per creare un centro di potere (forse non duraturo, comunque minaccioso) alternativo al sistema di clientele e alleanze con cui i Romani aveva controllato per molti anni la regione.

Info:
Edizioni Laterza
ISBN carta: 9788842066989 – ISBN digitale: 9788858100059

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https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788842066989

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