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Giuliano CONFALONIERI. Black submarine.

Spulciando negli archivi si scoprono innumerevoli storie come quella di un vecchio transatlantico trasformato in incrociatore ausiliario da impiegare durante la Grande Guerra.
Il ‘Laurentic’ affondò nel 1917 – forse silurato, forse incrociando una mina – al nord dell’Irlanda. Faceva parte della flotta che attraversava, andata e ritorno, l’Oceano Atlantico per trasportare armi e munizioni, come la flotta delle ‘Liberty’ nella seconda guerra mondiale: l’America, con la sua poderosa capacità produttiva, fornì con queste navi le materie prime ed i manufatti necessari agli eserciti alleati in Europa contribuendo alla loro vittoria. Le ‘Liberty’ costruite in serie con pochi elementi essenziali (scafo, motore e una capace stiva) facevano la spola in lunghi convogli inseguiti dai branchi di lupi, ovvero dai sottomarini tedeschi U-boot, uno dei quali silurò il noto ‘Lusitania’ causando 1195 vittime.
Gli U-boot, molti affondati dalle bombe di profondità dei cacciatorpediniere di scorta, furono i protagonisti della Battaglia dell’Atlantico della seconda guerra mondiale con una perdita stimata di quasi 800 unità, causando comunque un danno ragguardevole in vite umane e in materiali alle forze alleate. Lo scafo oblungo è adatto a sopportare le pressioni dell’immersione, ha propulsioni diverse, dal Diesel-elettrico a quello nucleare con la versione lancia missili. Le difficili condizioni della vita di bordo, il mistero degli abissi e la morte terribile degli equipaggi sfortunati. Il XX secolo ha visto il coinvolgimento di molte nazioni in questa guerra sottomarina.
L’invenzione del siluro da parte di un ingegnere inglese e l’evoluzione del suo uso agganciato sotto gli aeroplani, l’appropriazione di un’unità della Regia Marina di un uomo che voleva sfidare l’Austria da solo, le imprese dell’U-2 affondato vicino al Lido di Venezia, tutte storie avvolte da un alone di mistero per l’ambiente inospitale. La storia inizia per la curiosità umana di scrutare sotto la superficie del mare: dopo l’intui­zione di Leonardo e vari tentativi, il primo che riuscì a navigare brevemente fu nel 1625 con un tipo in legno mosso a remi.
Un americano ideò nel 1773 e costruì un sottomarino da guerra nel quale si ritrovano, in embrione, quasi tutti gli apparecchi e dispositivi in seguito sviluppati. Nel 1797 fu realizzato un modello per otto persone a forma cilindrica, munito di una piccola torretta. L’immersione si otteneva con zavorra d’acqua, la propulsione subacquea era assicurata da un’elica poppiera mossa a braccia dall’equipaggio e il governo da timoni. Da quello commissionato da Napoleone (varato nel 1800) al romanzo del 1870 di Jules Verne ‘Ventimila leghe sotto i mari’ con il Nautilus e il capitano Nemo che vuole vendicarsi delle grandi potenze, a quello che navigò sotto la banchisa del Polo Nord, ribattezzato Nautilus.
Nel 1863 due francesi costruirono il primo grande battello in ferro la cui resistenza era mantenuta equilibrando all’interno una pressione d’aria uguale a quella esterna. I successivi studi si basarono sull’adozione dell’energia elettrica per la propulsione subacquea, grazie al perfezionamento degli accumulatori.
I risultati più importanti si ebbero nel 1888 a Tolone e successivamente a Baltimora: il Delfino fu il primo battello italiano sperimentato a La Spezia nel 1890. L’editoria si è occupata dell’argomento, tra gli altri: Uomini sul fondo, Eroi degli abissi, Rapidi e invisibili.
Naturalmente il cinematografo non poteva tralasciare un argomento così stimolante: Il sottomarino (1930 di John Ford – 14 uomini intrappolati con la loro angoscia nell’S13 affondato). Duello nell’Atlantico (1957 di Dick Powell – Durante la seconda guerra mondiale un U-boot e un’unità americana combattono fino a distruggersi reciprocamente). Inferno sul fondo (1958 di Joseph Pevney – Un sottomarino americano silura una portaerei nella baia di Tokyo). U-boot 96 (1981 di Wolfgang Petersen – Nel 1941 un U-boot esegue incursioni nell’Atlantico. Dopo alcuni mesi e diverse missioni pericolose i 43 giovani componenti dell’equipaggio sono ridotti a un branco di larve allucinate).
L’ultima spiaggia (1959 di Stanley Kramer – In un mondo in gran parte devastato dal conflitto atomico i pochi sopravvissuti attendono la fine). Caccia a Ottobre Rosso (1990 di John McTiernan – Al comando di un sommergibile nucleare sovietico nel suo viaggio inaugurale il comandante non obbedisce agli ordini della base). U-571 (2000 di J. Mostow – L’U-571 in avaria trasporta ‘Enigma’ lo strumento di codifica e decodifica di radiocomunicazioni al quale sono interessati inglesi e americani).
K-19 (2001 di Kathryn Bigelow – Nel 1961 il comando sovietico vara frettolosamente il sottomarino nucleare K-19. Per un guasto, il reattore comincia a surriscaldarsi con il rischio di esplodere). Yellow Submarine (1968 di George Dunning – Con un sottomarino giallo i Beatles sono in viaggio verso il Paese di Pepperland soggiogato da una triste dittatura; li combattono con canzoni d’amore).
Squali d’acciaio (1951 John Farrow – Durante la seconda guerra mondiale comandante in seconda di un sottomarino si ritiene responsabile della morte del superiore e del nostromo). Mare caldo (1958 di Robert Wise – Dopo la perdita del sottomarino affondato dai giapponesi, ottiene il comando di una nuova unità ma entra in conflitto col subordinato).
Destinazione Tokyo (1943 di Delmer Daves – Sottomarino americano deve penetrare nel porto di Tokyo alla vigilia di Natale del 1942 per effettuare rilievi per il bombardamento). 20.000 leghe sotto i mari (1954 di Richard Fleischer – Due naufraghi vengono salvati dal Nautilus, sottomarino ideato e guidato dal capitano Nemo).

Autore:
Giuliano.confalonieri@alice.it
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