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GERMANIA. Barriere difensive di un forte romano.

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Pali di legno affilati usati come barriere difensive di un forte romano sono stati scoperti a Bad Ems, nella Germania occidentale. Conservate nel terreno impregnato d’acqua della collina Blöskopf, le picche sono state montate a V su un palo centrale. I nemici che cadevano nel fossato difensivo avrebbero abbracciato una cruenta morte.
Ci sono riferimenti a questo tipo di difesa #romana, ma questo è il primo esempio mai scoperto. Le truppe romane erano presenti nell’area dal 55 a.C., quando Giulio Cesare costruì un ponte sul Reno tra l’attuale Coblenza (10 miglia a ovest di Bad Ems) e Andernach. Germanico costruì un castellum (torre di guardia) a Coblenza nel 9 aC. Più tardi nel I secolo fu costruito un castrum (fortezza militare) a Bad Ems.
La fotografia con drone e le scansioni geomagnetiche hanno confermato che sotto il campo di grano c’erano grandi fossati che formavano il perimetro difensivo di un accampamento romano. Doveva essere enorme, si stima un estensione di 8 ettari con 40 torri di legno. Doveva essere permanente ma non è mai stato completato e pochi anni dopo il campo fu bruciato. Un secondo accampamento, molto più piccolo, è stato portato alla luce a un miglio di distanza. I pali ritrovati fanno parte delle difese di questo secondo accampamento.
Gli scavi esplorativi effettuati nell’area di Blöskopf nel 1897 hanno portato alla luce minerale d’argento lavorato ed una fornace. In seguito, la presunta fornace si è rivelata essere una torre di avvistamento di un piccolo accampamento militare che ospitava circa 40 uomini. Probabilmente è stata deliberatamente data alle fiamme prima che la guarnigione lasciasse il campo. Comunque sappiamo dagli annali di Tacito che nella zona vi era l’estrazione dell’argento e fonderie romane dato che l’imperatore Claudio inviò nella zona un pretore di nome Curtius Rufus per estrarre l’argento nel territorio dei Mattiaci.
Lo scavo ha infatti portato alla luce un sistema di pozzi e cunicoli che sembrano essere di origine romana, ma non hanno mai raggiunto la vena d’argento. Si sono arresi troppo presto perché l’argento era a pochi metri sotto i tunnel. La ricerca dell’argento spiegherebbe la presenza di due accampamenti romani.

Fonte https://aktuelles.uni-frankfurt.de

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