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FRIULI VENEZIA GIULIA: Una Fondazione per la gestione e la valorizzazione delle aree archeologiche.

E’ l’annuncio di Ugo Soragni che ha anticipato a Culturalweb.it la volontà in atto tra la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e il Ministero per i Beni e le Attività culturali, dell’area archeologica di Aquileia di costituire una fondazione per la gestione e la valorizzazione delle aree archeologiche e del completamento del complesso di Miramare a Trieste.

D. Architetto Ugo Soragni, quali sono le iniziative che il Ministero per i Beni e le Attività culturali in collaborazione con la Regione Friuli-Venezia Giulia?
R.: Ad un anno circa dall’inizio dell’attività della Direzione regionale il bilancio si può definire più che soddisfacente e stiamo lavorando per renderlo ancora più positivo. Abbiamo riattivato in primo luogo l’Accordo di programma quadro in materia di beni culturali che, sottoscritto nel dicembre del 2003, attendeva di essere posto in attuazione.
Abbiamo sottoscritto le convenzioni con la Regione, operato i trasferimenti finanziari e dato il via ai lavori e agli interventi programmati.
Stiamo perfezionando e consolidando rapporti di collaborazione istituzionale con alcuni assessorati e proprio la scorsa settimana abbiamo sottoscritto un’intesa con l’Assessorato regionale alla protezione civile che finanzierà interamente l’intervento di messa in sicurezza dell’accesso al Castello di Miramare da Grignano a Trieste.
Ci saranno nuove forme di collaborazione con la Protezione civile per rendere compatibili i provvedimenti di salvaguardia di loro competenza con la tutela monumentale e paesaggistica, avvalendoci anche della dotazione strumentale (in materia di cartografia e di rilevazione territoriale) di cui la struttura regionale si è dotata.
Con l’Assessorato all’urbanistica abbiamo inoltre già stabilito i contatti per la nuova pianificazione regionale paesaggistica, secondo le innovative norme del nuovo codice e contiamo di essere una delle prime regioni italiane a redigere tale piano.
Ulteriori novità verranno dalla prossima approvazione delle nuove norme di attuazione dello Statuto regionale del Friuli, le quali prevedono, tra l’altro, l’istituto regionale per il patrimonio culturale, che potrà funzionare, con l’apporto del Ministero, anche come scuola d’alta formazione per l’insegnamento del restauro.

2 D. Aquileia: quali sviluppi per la fondazione?
R.: Il tema dell’area archeologica di Aquileia, nella quale coesistono valori ambientali, monumentali e archeologici diffusi e sono altresì presenti importanti strutture museali statali (Museo archeologico e Museo paleocristiano), è da tempo all’attenzione di Stato e Regione.
Ci siamo trovati d’accordo sulle positive opportunità che la costituzione di una fondazione per la gestione e la valorizzazione delle aree archeologiche, può generare, incoraggiando il concorso di risorse private, anche a carattere imprenditoriale.
Abbiamo contribuito, su invito della regione, alla stesura di una bozza “avanzata” di proposta di legge regionale, attualmente al vaglio del Ministero per le nostre eventuali forme di partecipazione.
La Regione ha già deliberato risorse e finanziamenti, che saranno collocate entro una cornice istituzionale appropriata.
Alla fondazione potranno fare riferimento anche altre strutture museali statali in fase di allestimento nella regione e legate alla storia di Aquileia, prima fra tutte il Museo nazionale di archeologia subacquea di Grado (antico porto marittimo della città), che ospiterà il relitto della nave romana “Iulia Felix”.

3 D. Architetto Soragni, la sua è una regione di frontiera, quali manifestazioni si sono tenute ultimamente per far conoscere la cultura dell’Istria?
R.: L’Amministrazione è direttamente impegnata nella regione con molti interventi, finanziati direttamente dallo Stato con risorse di varia provenienza, che occorre tuttavia velocizzare nella loro attuazione. Ricordo, oltre al completamento dei lavori per il Museo di Grado, quello che si sta facendo per il completamento del restauro del Castello e del parco di Miramare a Trieste dove, nel complesso delle antiche scuderie, troverà posto la nuova sede della Galleria Nazionale d’Arte Antica. Il circoscritto nucleo originale della raccolta verrà incrementato con un sostanzioso “corpus” di opere provenienti dai territori già italiani dell’Istria, che annovera dipinti di Vittore e Benedetto Carpaccio e di Giovanni Bellini, per un totale di oltre venticinque opere, tolte dai depositi romani dove sono state per oltre sessanta anni e ora tutte splendidamente restaurate ed esposte nella mostra attualmente ospitata presso il Museo Civico “Revoltella” di Trieste.
Con una sede finalmente appropriata e funzionale, pronta tra circa un anno, contiamo di fare della nuova Galleria un luogo vivo ed aperto anche ad iniziative espositive a rotazione, oltre a creare gli spazi necessari affinché si possano incoraggiare lasciti e donazioni di raccolte artistiche private, che, a Trieste, non mancano.
Da dirigente in Puglia ho lavorato affinché un mecenate donasse allo Stato la sua raccolta di opere d’arte (forte di alcune centinaia di opere), iniziativa conclusasi positivamente lo scorso anno. Non vedo perché l’esperienza non sia ripetibile in una regione dalle grandi tradizioni culturali come il Friuli.

Fonte: CulturalWeb 14/10/05
Autore: Maurizio Cerulli

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