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FRATTA POLESINE (Ro). Il nuovo Museo Archeologico Nazionale.

Inaugurato il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine (Ro). Il museo rappresenta il punto di arrivo di oltre quarant’anni di ricerche nel Polesine, la sede che raccoglie le importanti testimonianze dei villaggi della tarda età del bronzo sorti lungo l’antico corso del Po.
Il nucleo principale dell’esposizione è costituito dai ritrovamenti di un complesso archeologico oggi ritenuto fra i più rappresentativi a livello europeo per l’età del bronzo finale (XII – X secolo a.C.), quelli del villaggio di Frattesina e delle sue necropoli, individuate nelle località Narde e Fondo Zanotto.

Il percorso espositivo prevede vari momenti di approfondimento volti a offrire un’esperienza conoscitiva di grande valore, una fonte di interesse non solo per un pubblico esperto ma anche per coloro che per la prima volta si accostano al mondo dell’archeologia.

La visita inizia con un’introduzione alla fase archeologica del Bronzo finale in Europa e in particolare nel Veneto. L’inquadramento generale viene proposto con una serie di carte geografiche, che in modo semplice ed immediato illustrano le caratteristiche del periodo protostorico, ed una selezione significativa di rinvenimenti del Veneto orientale e occidentale (Treviso, Montagnana, Gazzo Veronese, Veronella, Garda), provenienti sia da ambiti abitativi, sia funerari.

Il percorso prosegue con un approfondimento relativo all’antico Polesine, con le testimonianze dei villaggi sorti lungo le rive dell’antico ramo del Po nell’età del bronzo recente, XIII secolo a.C., (Larda di Gavello, Castelnovo Bariano) e Bronzo finale (Mariconda di Melara, Villamarzana). In questo ambito vengono illustrate le condizioni ambientali del periodo in esame, con la ricostruzione della fauna e della flora e dell’antico sistema idrografico, attraverso un ricco apparato di immagini ricostruttive.
In questa sezione introduttiva viene affrontata anche la storia degli scavi e delle scoperte archeologiche che sono state effettuate in Polesine negli ultimi quarant’anni.

Nella sala successiva si affrontano le testimonianze, d’importanza straordinaria, relative al grande abitato di Frattesina, esempio di eccezionale vitalità nel panorama europeo della tarda età del bronzo. Il visitatore viene adeguatamente introdotto ai vari aspetti della vita quotidiana del villaggio, attraverso una serie di testi informativi e di immagini scientificamente ricostruttive, volti a fornire i giusti strumenti per un approccio appassionante, ma rigoroso, all’esposizione.

La ricca serie di testimonianze archeologiche illustra le principali attività domestiche, quali la preparazione e la cottura dei cibi, la filatura e la tessitura, il gioco e gli elementi cultuali. Le attività di sussistenza, quali l’agricoltura, la caccia e la pesca vengono illustrate grazie ai numerosi strumenti di lavoro che il villaggio ci ha restituito, quali ad esempio le asce per disboscare, i falcetti per mietere i cereali o gli ami da pesca per pescare nel grande fiume, alcuni di eccezionali dimensioni. Un’ampia sezione è dedicata alle attività artigianali praticate con tale intensità e varietà nel villaggio di Frattesina da far supporre che la produzione non fosse unicamente destinata al fabbisogno interno, ma anche all’esportazione, favorita dalla presenza del fiume, che senza dubbio agevolava le relazioni di scambio ad ampio raggio. Vengono così illustrate, con una ricca serie di reperti d’importanza eccezionale, la lavorazione dei metalli, principalmente del bronzo, ma anche dell’oro e del piombo, la lavorazione dell’argilla per la realizzazione di vasi di varie fogge, la lavorazione del vetro, dell’osso animale e del corno di cervo.

Eccezionali per qualità e quantità i reperti che testimoniano le produzioni metallurgiche, quali le numerosissime forme da fusione in pietra (oltre 60), i 4 ripostigli “da fonditore”, veri e propri complessi di frammenti bronzei da rifondere, le centinaia di oggetti finiti (ornamenti, utensili e armi) rinvenuti nell’abitato.
Anche le testimonianze relative alla lavorazione del vetro, quali le centinaia di perle, i frammenti di crogioli in terracotta, gli scarti di lavorazione e i frammenti di panelle di vetro di vari colori, non hanno eguali nel panorama europeo dell’età del bronzo.
La presenza di alcune materie prime di origine esotica, quali l’avorio di elefante, l’ambra del Baltico, le uova di struzzo e la ceramica di tipo egeo, rivelano con certezza la pratica di importare alcune materie prime allo stato grezzo, attraverso scambi commerciali anche con aree poste a grande distanza, per lavorarle sul posto e realizzare oggetti pregiati. Di particolare rilevanza il cosiddetto “Tesoretto”, costituito da numerosi pettini in avorio, perle in vetro e ambra e ornamenti in bronzo, rivenuto nell’abitato insieme ai resti del recipiente bronzeo che lo conteneva.

L’ampia sezione posta al primo piano del Museo è interamente dedicata al mondo funerario. E’ esposta una significativa selezione delle oltre mille sepolture rinvenute nelle necropoli di Fondo Zanotto, individuata a 500 m a Sud-Est dell’abitato di Frattesina, e Narde, individuata a circa 600 m a Nord, sulla riva opposta del fiume.

Il rituale funerario è quello della cremazione, caratteristico dell’età del bronzo finale, seguito in modo pressoché esclusivo in tutta la Penisola italiana e nelle coste settentrionali della Sicilia. Sono tuttavia attestate alcune, rare, sepolture ad inumazione, che prevedono appunto la deposizione del corpo direttamente nella nuda terra.
Le sepolture sono costituite principalmente dall’urna cineraria in terracotta e dal corredo posto al suo interno. Gli oggetti di corredo delle sepolture rispecchiano la ricca produzione artigianale svolta nell’abitato, infatti sono costituiti da numerosi ornamenti in bronzo, perle in vetro, ambra e oggetti in osso/corno.

Tra gli aspetti caratteristici dell’ideologia funeraria dell’età del bronzo finale e delle fasi iniziali dell’età del ferro in tutta l’Italia settentrionale è necessario considerare il divieto di deporre armi nelle sepolture, dal quale deriva l’eccezionalità delle due sepolture della necropoli di Narde che hanno restituito una spada in bronzo, una con ribattini in oro, che caratterizza i due defunti non solo come guerrieri, ma come dotati di un ruolo politico preminente.

Il visitatore è inoltre guidato da una serie di testi informativi, corredati di una ricca serie di immagini ricostruttive, riguardanti le varie tematiche funerarie, quali l’ideologia e il rituale funerario e religioso, la composizione e il significato delle offerte e dei corredi, la storia delle ricerche nelle due necropoli.

Info:
Tel. 0434 833295

Fonte: Archeologia Viva, 01/11/2009

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