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FAVIGNANA (Tp). Un ceppo d’ancora romana dai fondali di Cala Grande.

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Giorno 26 aprile, una squadra di tecnici e volontari dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi” e della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, ha recuperato dai fondali di Cala Grande, a Favignana, un ceppo d’ancora romana in piombo del peso di circa 150 kg.
Il reperto archeologico, databile approssimativamente attorno al I Secolo a. C., giaceva su un fondale roccioso a 20 metri di profondità ed era stato rinvenuto da Michele Rallo, esperto apneista.
Una squadra di tecnici subacquei della Soprintendenza del Mare – inviata sul luogo dal Soprintendente Sebastiano Tusa – composta da Pietro Selvaggio, Salvo Emma e Dario Pollara, supportati in acqua dai volontari Michele Rallo e Pietro Catalano e dai mezzi nautici dei carabinieri – presenti con 2 motovedette -, della Capitaneria di Porto e dell’Area Marina Protetta, ha recuperato il reperto che è stato issato a bordo di un peschereccio favignanese. Le operazioni di recupero sono state coordinate dal Direttore dell’AMP, Stefano Donati; in rappresentanza del Comune era presente al recupero l’assessore alla pesca Giuseppe Campo.
recupero_ancora_favignana_05L’arrivo in porto dell’ancora romana è stata salutata dal Presidente dell’AMP, Sindaco di Favignana, Lucio Antinoro, che ha commentato l’evento dichiarando: “Provo grande soddisfazione per un intervento importante, portato a termine grazie ad una esemplare collaborazione istituzionale tra AMP, Soprintendenza del Mare, Carabinieri e Capitaneria di Porto di Favignana, a cui va il nostro ringraziamento. Un sincero ringraziamento anche ai pescatori egadini hanno fornito un supporto fondamentale. Per i primi tempi abbiamo concordato con il Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa di allocare l’ancora nell’atrio di Palazzo Florio, prestigiosa sede del Consiglio comunale. A breve – conclude Antinoro – la Soprintendenza del Mare effettuerà gli opportuni rilievi e procederà ad un intervento di pulizia conservativa dell’ancora, che sarà poi esposta al pubblico in un luogo ancora da stabilire”.

Fonte: Sopr. Beni Culturali e Ambientali del Mare

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