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ERITREA. Adulis.

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Una missione archeologica in terra africana, a una manciata di chilometri dalle sponde meridionali del Mar Rosso.
Un porto che nell’antichità ha segnato i contatti tra Occidente e Oriente, prima di finire sepolto dai secoli e dalla sabbia del deserto.
Una storia ancora misteriosa, ma che presto potrà essere nuovamente raccontata.
Una avventura da vivere in presa diretta, emozione dopo emozione, scoperta dopo scoperta, grazie agli aggiornamenti esclusivi presentati ogni venerdì da Sperimentarea.tv e dal suo canale tematico Archeologiaviva.tv.
E’ il progetto Adulis.
Adulis: nell’antichità, uno tra i principali scali di collegamento dei traffici marittimi fra Mediterraneo e Oriente. Oggi, un sito solo parzialmente indagato, che gli scavi compiuti a partire da fine Ottocento riconducono all’epoca romana (tra il I e il VII sec. d.C), apice del suo sviluppo, ma che ancora conserva avvolti in un alone di mistero molti dettagli della passata grandezza.
Quali furono precisamente le origini di Adulis? Quale il suo ruolo negli interscambi con l’India, i paesi arabi e il continente asiatico dall’epoca precedente i grandi faraoni fino all’età bizantina? E’ vero che il suo declino fu conseguenza di incursioni arabe? E che cosa ci può svelare riguardo la mitica “terra di Punt”?
Ciò che resta da scorpire o da raccontare su Adulis è appunto l’obiettivo della nuova missione scientifica del Museo Civico di Rovereto, in partenza proprio in questi giorni per le rive del torrente Haddas, una sessantina di chilometri più a sud della città di Massawa, a brevissima distanza dalle rive del Mar Rosso.
Sulle orme di Roberto Paribeni, il collaboratore dell’archeologo roveretano Federico Halbherr a cui si devono i principali ritrovamenti raccolti nel sito di Adulis a inizio Novecento, il Museo Civico di Rovereto ha infatti accolto le richieste espresse direttamente dal governo eritreo, e in particolare dal Presidente Isaias Afewerki, ai ricercatori Alfredo e Angelo Castiglioni.
I due ormai celebri gemelli, esperti di reportage, missioni esplorative e campagne archeologiche in Africa, saranno quindi partner della sezione archeologica del Museo in questa avventura, assieme al Centro di Geotecnologie dell’Università di Siena.
Il team di scavo opererà sotto la direzione del Conservatore per l’Archeologia del Museo Civico di Rovereto, l’archeologa Barbara Maurina, con la consulenza scientifica del Museo Nazionale Eritreo diretto da Yosief Libsekal e con la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana e della rivista Archeologia Viva (Giunti Editore).  
“Questo incarico – commentano i Castiglioni – rappresenta un grande riconoscimento per la ricerca italiana”.
Obiettivo della Missione Adulis, dunque, riportare alla luce l’antica città con la storia che può tornare a raccontarci. E forse, perchè no, aggiungono i fratelli Castiglione, dimostrare l’ipotesi che la costa eritrea fosse la Terra di Punt, dalla quale la regina egiziana Hatshepsut (XVIII Dinastia) importò merci rarissime e preziose, tra le quali le piante d’incenso considerate sacre in Egitto.
Su Sperimentarea.tv, e sul suo canale tematico Archeologiaviva TV, sono già online il ‘lancio’ introduttivo della missione e – da oggi – un intervento di presentazione degli stessi fratelli Castiglioni.
A seguire, entro breve, un film che che ci trasporterà nella città di Asmara.
Il prossimo video-aggiornamento del ciclo Missione Adulis  sarà pubblicato invece venerdì 28 gennaio.

Info
:
Museo Civico di Rovereto – B.go S.Caterina, 41 – 38068 Rovereto TN
tel. 39 / 0464 452800 – fax 39 / 0464 439487
museo@museocivico.rovereto.tn.it

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