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CRESPANO DEL GRAPPA (TV). Scoperto un santuario romano sul Monte Grappa.

crespano del grappa

Alcuni escursionisti trovano fortuitamente alcuni oggetti di bronzo, durante una camminata. Parte la segnalazione alla Sopritendenza che manda propri esperti per la messa in sicurezza del luogo.
La scoperta è stata parzialmente resa pubblica in queste ore dalla Soprintendenza area metropolitana Venezia e province Belluno Padova Treviso che ha annunciato che al di () rrà ’ “ – à ”, dedicato alla presentazione di una campagna di sondaggi archeologici effettuata nel 2023 a Pieve del Grappa, in loc. Ardosetta, in seguito al rinvenimento fortuito, avvenuto nel 2022, di alcuni reperti in bronzo di particolare interesse.

Luoghi votivi erano presenti in montagna. Le stesse Alpi venivano adorate non solo come quinta in cui il divino sembrava manifestarsi insistentemente, ma per il proprio, intenso, genius loci,
Un recente ritrovamento di un luogo votivo romano è avvenuto sulle Alpi svizzere. Un appassionato di trekking stava percorrendo, a passo spedito, un bel tratto di alta montagna, su un altopiano delle Alpi bernesi, sotto la vetta dell’Ammertenhorn, che raggiunge i 2660 metri di altitudine. Procedeva rapidamente, quando, tra il pietrisco, ha notato un oggetto scuro dalla forma tondeggiante.
Si è immediatamente fermato e, abbassandosi, ha notato che si trattava di una moneta molto antica. Per evitare che l’oggetto fosse intascato da qualcuno che poi lo tenesse per sé, l’escursionista ha recuperato la moneta, segnato il punto del ritrovamento e ha avvertito la Soprintendenza.
Gli archeologi svizzeri hanno così condotto importanti scavi i cui esiti sono stati recentemente presentati, in allestimento, nel Museo storico di Berna, in Svizzera. La Soprintendenza Archeologica di Berna ha recuperato un centinaio di monete romane, un frammento di un foglio votivo in bronzo, 27 cristalli di rocca e altri oggetti .-
“Il tesoro conchiuso di 65 monete d’argento celtiche e romane che ora mostriamo al pubblico – dicono gli archeologi svizzeri – fu messo insieme attorno al 20 a.C. e depositato in un piccolo recipiente nel terreno quando l’area degli Elvezi faceva già parte dell’Impero Romano. Tra le emissioni ci sono denarii e quinares dell’epoca della Repubblica Romana e quelli coniati da noti personaggi storici come Cesare, Marco Antonio e Ottaviano/Augusto. I tesori di monete di questo periodo sono rari. Anche perché un numero così elevato di monete d’argento aveva un valore considerevole: circa 2,5 paghe mensili di un legionario romano”.
Nel secolo scorso gli archeologi trovarono, durante uno scavo a valle, un cippo dedicatorio con caratteri ed epigrafe latini, in cui gli abitanti si affidavano alle Alpi, intese come divinità.

Fonte: www.stilearte.it 2 mag 2024

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