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COREA DEL NORD: A rischio 70 tombe regali con splendidi affreschi.

Grido d’allarme lanciato da Ikuo Hirayama, uno dei più celebri pittori giapponesi contemporanei, 70 tombe regali in pietra, sotterranee, di cui 20 con splendidi affreschi di arte buddhista, del V-VII secolo d.C., disseminate intorno all’ attuale capitale nordcoreana di Pyongyang, rischiano di sparire.

Privando il mondo di un patrimonio d’arte e cultura fondamentale per la comprensione della storia dell’ Estremo Oriente.

E’ il grido di allarme lanciato oggi in un’intervista all’Ansa dal rettore della Statale di Belle Arti e musica di Tokyo, Ikuo Hirayama, uno dei piu’ celebri pittori giapponesi contemporanei, maestro insuperato nel ritrarrre i resti dell’antica Via della Seta e per questo nominato ambasciatore itinerante dell’Unesco.

Un grido di allarme che e’ anche una richiesta di aiuto all’Italia. ”Solo la competenza artistica e tecnica dell’Italia nel restauro degli affreschi – dice Hirayama, 73 anni ben portati, sopravvissuto per miracolo al bombardamento atomico di Hiroshima nel 1945 e ad una conseguente leucemia per esposizione alla radiazioni di quel fungo maledetto – puo’ salvare dalla distruzione affreschi di incredibile bellezza, che forse nel 2004 saranno proclamati dall’Unesco patrimonio culturale dell’umanita”’. Hirayama ha visitato di recente le 70 tombe.

Appartengono all’ultimo periodo del regno di Koguryo, uno dei tre regni, con Shilla e Paechke, della penisola coreana che fiori’, dal 34 a.C fino alla fine del VII secolo d.C, in Manciuria e nella Corea settentrionale e centrale, costruendo un modello di avanzata civilta’ e di potenza militare in grado di lottare a lungo contro la Cina imperiale degli Han prima e dei Tang dopo.

” Sono tombe di grande importanza – ha spiegato – per la cultura buddhista in Estremo oriente e sono una chiave per comprendere meglio la storia stessa degli antichi imperatori giapponesi. La celebre tomba Takamatsu di Asuka, ad esempio, assomiglia alle tombe Koguryo. Circa 20 di queste tombe, e 10 in particolare, conservano affreschi mirabili di danzatrici, guerrieri, uccelli, pesci, draghi, nobildonne e fanciulle di corte, animali nelle foreste, nuvole e venti, di colori smaglianti e stile vivacissimo e realistico”.

Secondo Hirayama, la Corea del nord si sta impegnando per la conservazione delle tombe. ”Ma la mancanza di capitali e di conoscenze tecniche e’ un grave handicap – racconta – Alcune tombe sono state abbandonate e quasi tutte, durante la guerra di Corea del 1950-1953, furono usate per tenervi prigionieri i soldati americani catturati dai nordcoreani. Nonostante la rigidita’ ideologica del regime, il dipartimento di cultura e’ composto di persone aperte alla collaborazione e desiderose di salvare questo patrimonio, l’unico di cui la Corea del Nord puo’ vantarsi oggi di fronte al mondo”.

Il grande pittore rivela di aver ricevuto appena un mese fa – e la mostra al giornalista – una lettera del Dipartimento della cultura nordcoreano con l’illustrazione di un progetto per la creazione di un Centro di ricerca e restauro delle tombe e degli affreschi. Costo, 800.000 dollari Usa. ” La Corea del nord e’ pronta a fornire 500.000 dollari – svela – Gli altri 300.000 dovrebbero arrivare dalla cooperazione internazionale. I problemi politici con la Corea del nord, pero’, stanno rallentando tutto. Ma il tempo e’ tiranno e allora ho deciso di investire io l’intera somma. Purche’ il progetto parta”. Hirayama osserva, quasi divertito, la reazione di stupore del cronista. ”Parlo seriamente – ribadisce – I soldi, da soli, comunque non bastano. Occorrono competenze e mezzi tecnici per il restauro, che solo l’Italia puo’ offrire. Ho fatto mesi fa una proposta alla Divisione Cultura del ministero degli Esteri italiano. Si sono detti interessati. Mi auguro solo che si capisca l’urgenza del problema. Non chiedo soldi, ripeto, anche se una mano in questo campo e’ la benvenuta. Spero che l’Italia rompa gli indugi ed entri nel progetto. Ne guadagneremmo tutti, soprattutto l’umanita’ che vedrebbe salvo un patrimonio non inferiore alle Piramidi o a Venezia”.

A quanto si e’ saputo da fonti bene informate, il progetto illustrato da Hirayama e’ stato ‘girato’ dal ministero degli esteri a quello del Ministero dei beni culturali e li’ e’ rimasto, in attesa di valutazione. ”Sono ottimista – conclude il celebre pittore – Nel giugno 2004 l’assemblea generale dell’Unesco si riunira’ a Pechino e prendera’ in esame l’inserimento delle tombe e degli affreschi Koguryo nel patrimonio culturale dell’umanita’. Se per allora, il progetto internazionale di restauro con la partecipazione dell’Italia fosse gia’ a buon punto, per la candidatura sarebbe una vera manna”.

Fonte: CulturalWeb 03/11/03
Autore: Redazione
Cronologia: Arch. Orientale

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