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COPENAGHEN (DK). Il test di gravidanza usato nell’Antico Egitto.

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Le donne dell’Antico Egitto erano in grado di eseguire un test di gravidanza che aveva un’attendibilità del 70%!!! La conferma a questa sorprendente notizia arriva da un recente studio condotto presso l’Università di Copenaghen da Kim Ryholt, che è a capo della Collezione dei Papiri Carlsberg.
Il team del famoso egittologo, infatti, ha recentemente completando la traduzione di uno di questi papiri conservati presso l’università danese, e il testo spiega esattamente in cosa consisteva questo test di gravidanza. La donna doveva urinare in un sacchetto di orzo e in uno di farro e attendere qualche giorno per vedere se qualche seme iniziava a crescere: se era l’orzo a germogliare, il nascituro sarebbe stato maschio; se germogliava il farro, invece, sarebbe nata una femmina. Se nessuno dei due cereali cresceva, l’esito del test era negativo.
Da un punto di vista scientifico, il germogliare dei semi sarebbe dovuto all’alta concentrazione di estrogeni presenti nell’urina della donna gravida. Certamente gli antichi egizi non erano a conoscenza di questo principio chimico, ma a quanto sembra avevano imparato a valutarne bene gli effetti.
La Collezione Carlsberg, di cui fa parte il papiro medico in questione, è composta anche da testi di botanica, astrologia, astronomia e altre scienze conosciute dagli antichi Egizi. Purtroppo alcuni papiri sono in parte deteriorati e inoltre sono scritti in un linguaggio antico che fa uso di termini estremamente complessi, il che rende molto faticoso il lavoro di traduzione degli studiosi. Lo ha affermato lo stesso Ryholt in una recente intervista alla CNN.
Le conoscenze mediche degli antichi Egizi sono state di fondamentale importanza per la cultura scientifica dei secoli successivi poiché si sono tramandate nel mondo greco-romano per confluire poi nei testi medici medio-orientali di epoca medievale, fino alla medicina premoderna, come ha affermato Sofie Schiødt, una delle ricercatrici del progetto.

Fonte: www.mediterraneoantico.it, 5 giu 2021

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