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CASTELLAMMARE DI STABIA (Na). Scoperta medievale.

Affiorano dagli scavi per la riqualificazione di piazza Fontana Grande i resti delle fortificazioni che in età medioevale cingevano la città delle acque.
La scoperta è avvenuta ieri mattina all’interno del cantiere del centro antico durante la fase di indagini archeologiche lungo l’area interessata alla ristrutturazione. Un intervento già programmato in collaborazione con gli esperti della soprintendenza archeologica di Pompei che, secondo le informazioni rilevate dalle fonti cartografiche storiche, avevano già ipotizzato la presenza di resti dell’antica Stabia.
A poche ore dalla scoperta, gli archeologi non sono ancora in grado di definire i dettagli, ma in molti suppongono che si tratta della Torre Piccola, un segmento delle vecchie fortificazioni realizzate secondo specifiche architetture militari.
Fortificazioni a mura basse e spesse per poter resistere alle cannonate. In questo caso il ritrovamento riguarda la Torre Piccola della Fontana, non lontana dai resti della Torre Alfonsina, una costruzione simile realizzata intorno al quindicesimo secolo nei pressi della riva, nella parte sottostante il Castello e a cui si collega attraverso una muraglia.
Una ricostruzione storica del quadro urbanistico confermato anche da documenti d’archivio che testimoniano l’esistenza delle due torri, una esterna, detto appunto Alfonsina, e una interna di dimensioni ridotte, realizzata nei pressi della fontana e denominata Torre Piccola.
«Si tratta di una scoperta di grande valore storico – spiega lo storico Pippo D’Angelo – visto che è ilprimo ritrovamento di resti riguardanti fortificazioni medievali, infatti, anche il castello non conserva l’aspetto originario in quanto nei secoli è stato sottoposto a continui restauri. Se confermato che si tratta della Torre Piccola allora siamo di fronte a parte di quella fortificazione che correva lungo le mura della città fino al Quartuccio».

Adesso gli esperti della soprintendenza sono al lavoro per verificare la presenza di altri reperti lungo la piazza devastata da colate di cemento e condotte fognarie.
«Indagini approfondite – aggiunge D’Angelo – potrebbero portare alla luce anche resti di epoca romana, visto che piazza Fontana Grande rappresenta un insediamento umano dalla notte dei tempi, dove sicuramente è sorto il primo nucleo abitativo di questa città».
Intanto, da palazzo Farnese, i tecnici responsabili del cantiere, guidati dall’architetto Giovanna Cerchia, già si preparano a rimodulare il piano dei lavori, per la realizzazione di un’opera che avrà il compito di valorizzare la fontana e porre in evidenza il neoscoperto sito archeologico.

 


Fonte: Archemail Newsletter 08/06/2007
Cronologia: Arch. Medievale

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