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CAMERINO (Mc). Reperti di grande rilievo.

I reperti archeologici che stanno venendo alla luce in piazza Cavour, nel cuore del centro storico, dimostrerebbero che Camerino, già nel II secolo avanti Cristo, era un grosso ed importante centro.
Lo ha affermato la funzionaria di zona della Sovrintendenza per i beni archeologici delle Marche, Mara Silvestrini, che ieri mattina ha effettuato un nuovo sopralluogo nel cantiere di piazza Cavour.
Ci sono varie stratificazioni che testimoniano passaggi importanti della storia di questa città che, come sappiamo, nel IV secolo strinse una alleanza con i romani”, ha spiegato la studiosa. Ed è proprio al periodo romano che risalirebbero i reperti più importanti: “Stiamo indagando e per adesso non possiamo offrire certezze – ha affermato la dottoressa Silvestrini –. Ma l’impressione è che i reperti trovati nel lato opposto a quello che ospita la cattedrale possano avere grande rilevanza. E’ una scoperta che, lo ribadisco, va verificata, ma che potrebbe risultare preziosa nella ricostruzione della storia di questa città”.

Per questo, gli esperti giunti ieri a Camerino hanno concordato con l’amministrazione comunale di proseguire con le indagini, anche se per un periodo limitato di tempo. Una corsa, dunque, per raggiungere quanto prima le fondamenta degli antichi muri, così da verificare se sia rimasta integra anche la pavimentazione.
Una fretta, questa, dovuta alla necessità di ristabilire, almeno provvisoriamente, la viabilità nella piazza, così da consentire ai mezzi della ditta che sta effettuando le opere alle infrastrutture di proseguire i lavori in via Bongiovanni. E’ chiaro, comunque, che se in questa settimana ritroveranno la luce testimonianze di grande valore archeologico, tutto sarà rimesso in discussione.
Entro una settimana – ha affermato il sindaco Dario Conti – si dovrà prendere una decisione definitiva. Si procederà quindi per sette giorni ad ulteriori studi e, poi, la parte destinata al transito dei veicoli sarà richiusa, così da ultimare i lavori. Resterà aperta, invece, un’altra parte del cantiere, dove si scaverà ancora e che, se ne varrà la pena, resterà visibile. Chiedo pazienza ai camerinesi”.
In barba all’opportunità, dunque, la decisione sembra quella di preferire ancora una volta le auto alla storia o, quantomeno, di non subordinarle all’archeologia. Ben vengano i reperti, ma fino a che non intralciano il traffico. L’opinione pubblica, sulla questione, è spaccata, con Conti che, comunque, dice di avere a cuore, in particolare, il rispetto del cronoprogramma sui lavori alle infrastrutture.
La mia preoccupazione – ha spiegato – è il maltempo. E’ noto che da queste parti l’inverno arriva presto e far passare troppo tempo potrebbe significare ritrovarsi a fare i conti con condizioni atmosferiche che non permettono di lavorare alle infrastrutture. D’altro canto, però, non possiamo non indagare ancora sui reperti, per questo abbiamo concordato il termine di una settimana. Se poi l’amministrazione dovrà provvedere a soluzioni per accelerare i tempi lo farà”.

Autore: Emanuele Pieroni
Fonte: Il Corriere Adriatico, 21/10/2009

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