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Bruno LUCCI. Sul Castello di Moggio Udinese, dalle origini alla fondazione dell’Abazia di San Gallo.

Urna cineraria nel chiostro della abazia di Moggio Udinese

Urna cineraria nel chiostro della abazia di Moggio UdineseMozium, nunc Abbatia, olim arx Chazzila: è la citazione che Bernardo Maria De Rubeis ci ha tramandato fin dal 1740.
Numerose, troppe per essere citate nei dettagli, sono le citazioni storiche e bibliografiche che parlano di un “insediamento” situato sul colle, precedente la costruzione dell’abazia nell’XI secolo: insediamento che viene denominano talora arx (= luogo elevato, rocca, fortificazione), talora castra (= accampamento, alloggiamento militare), talora oppidum (= luogo fortificato). Questi termini concordano nel definire una costruzione dalle caratteristiche di tipo militare o difensivo, non di tipo signorile o residenziale.
Concorde, in tutti i documenti e in tutte le citazioni, a partire dal XII secolo, è il riferimento a Cacellino: figura chiave della storia di Moggio nel periodo in cui avvenne la trasformazione del sito, caratterizzato da manufatti di origini romane, a quello occupato dall’abazia.

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