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BARI. recuperata in mare preziosa anfora romana del II-I sec. a.c.

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I Carabinieri del Nucleo Subacquei stavano effettuando un’immersione di addestramento, quando si sono imbattuti nell’antico reperto, parzialmente ricoperto di sabbia, ma riconoscibile all’occhio attento di chi ha frequentato corsi di archeologia subacquea.

Un’anfora romana, risalente al periodo compreso fra il II ed il I secolo avanti Cristo, e’ stata scoperta e recuperata su un fondale sabbioso, non molto profondo e non molto lontano dal porto di Bari. I carabinieri del Nucleo Subacquei stavano effettuando un’immersione di addestramento, quando si sono imbattuti nell’antico reperto archeologico, parzialmente ricoperto di sabbia, ma riconoscibile all’occhio attento di chi ha frequentato corsi di archeologia subacquea.

Si tratta di una ‘lamboglia 2’, come confermato dagli esperti del Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma, un’anfora dal corpo ovoidale di circa un metro e venti di altezza, collo cilindrico con orlo a fascia verticale, anse a bastone applicate sotto l’orlo e sulla spalla e puntale pieno, impiegata per il trasporto di liquidi, in particolare vino. Un manufatto tipico dell’area mediterranea ed in particolare dell’Adriatico che viene denominata ‘vinaria’.

Le operazioni di recupero, eseguite dai subacquei di Bari hanno richiesto alcune ore di paziente lavoro per eliminare, con delicate opere di scavo manuale, la sabbia e le formazioni calcaree circostanti e sono proseguite con un’attenta imbracatura del reperto che e’ stato caricato sul gommone del reparto speciale dell’Arma e poi condotto in sicurezza per le operazioni di desalinizzazione in una apposita vasca, d’intesa con la Soprintendenza dei Beni Archeologici.

Si tratta del primo recupero archeologico eseguito dal Nucleo Subacquei Carabinieri di Bari, operativo nel capoluogo pugliese dallo scorso 26 ottobre, alle dipendenze della Compagnia Carabinieri di Bari Centro, con una capacita’ di intervento e proiezione in Puglia e Basilicata.

Il Nucleo, forte di 8 uomini, tutti operatori subacquei, con compiti specifici di intervento in mare e nelle acque interne, a tutela delle persone e dei natanti, impegnato nella prevenzione dei reati ambientali in acqua e nel recupero di relitti e tutela dei beni archeologici, ha sede sul Molo Pizzoli del porto di Bari ed opera, a sostegno dell’Arma territoriale, in autonomia o mediante imbarco sulla Motovedetta 807 ‘Pezzuto’, anch’essa inquadrata nella Compagnia Bari Centro e puo’ anche essere trasferito mediante elicottero.

Fonte: Adnkronos, 23 aprile 2010.

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