Tra le nebbie che avvolgono le pianure alluvionali del Danubio, vicino a Stopfenreuth, gli archeologi hanno fatto una scoperta straordinaria.
Per secoli, le rovine di pietra conosciute come “Ödes Schloss” (Il Castello Deserto) hanno alimentato leggende, storie di battaglie ed ipotesi confuse: si trattava di una fortezza medievale? Di un antico presidio turco? Oppure di qualcosa di molto più antico? Ora, grazie a scavi condotti dall’Accademia Austriaca delle Scienze, emerge una nuova incredibile verità: quelle mura alte oltre due metri e mezzo non appartengono al Medioevo, ma all’epoca dell’Impero Romano.
L’importanza del forte era duplice: controllare le rotte commerciali, come la Via dell’Ambra, e proteggere i confini settentrionali dell’Impero Romano lungo il Danubio Limes, oggi patrimonio mondiale UNESCO.
La risposta è arrivata grazie agli scavi condotti dall’Accademia Austriaca delle Scienze (ÖAW) e dal Parco Archeologico di Carnuntum. Nel sito sono state scoperte sezioni di mura alte fino a 2,65 metri e risalenti a due fasi costruttive principali:
– 170-180 d.C. sotto l’imperatore Marco Aurelio, durante le Guerre Marcomanniche;
– 260 d.C. sotto l’imperatore Gallieno, con una possibile ultima fase militare prima del declino della zona.
Tra i ritrovamenti emergono mattoni stampati con i marchi delle legioni XIV e XV Apollinaris, unità assegnate alle difese di Carnuntum e della provincia di Pannonia. Monete, ceramiche e oggetti in bronzo completano il quadro, testimoniando l’intensa attività militare e commerciale della regione.
Questa scoperta rivoluziona le conoscenze sui presidi romani a nord del Danubio, confermando una presenza militare significativa in un’area precedentemente sottovalutata.
Le teste di ponte venivano solitamente costruite al di là dei fiumi di confine come avamposti militari avanzati da cui le truppe romane potevano osservare e controllare le aree strategiche. Secondo l’archeologo Christian Gugl, interpellato da Archeology News, “La scoperta modifica drasticamente la percezione delle fortificazioni romane lungo il Danubio. Ogni passo avanti ci avvicina ad una comprensione più completa delle strategie geopolitiche romane”.
Il significato storico della scoperta del forte romano di testa di ponte presso “Ödes Schloss” risiede nel fatto che fornisce prove concrete della presenza militare romana a nord del Danubio, un’area che fino a oggi era considerata limitatamente presidiata dall’Impero Romano. Non solo conferma che i Romani avevano costruito fortificazioni strategiche fuori dai confini tradizionali, ma evidenzia anche la loro capacità di controllare rotte strategiche, come la Via dell’Ambra, e di difendere i passaggi fluviali lungo il sistema del Danubio Limes.
Questa scoperta cambia profondamente la comprensione della presenza romana nell’area settentrionale:
La scelta di costruire un forte di testa di ponte riflette una strategia difensiva e logistica militare complessa, volta a monitorare le incursioni germaniche e garantire il controllo su una regione critica.
Il forte evidenzia il ruolo centrale di Carnuntum, che oltre ad essere una capitale regionale era un nodo logistico e militare chiave.
In sintesi, questa scoperta trasforma il Danubio settentrionale da territorio periferico a luogo centrale nella difesa e gestione dell’Impero Romano, ampliando la nostra visione delle tecniche militari e della geopolitica romana.
Oltre alla sua rilevanza storica, il sito contribuisce alla ricerca geologica ed ambientale. Questo grazie ai campioni di sedimenti prelevati dalla BOKU University e dall’Università di Vienna, che stanno permettendo di ricostruire le dinamiche fluviali del Danubio antecedenti al XVI secolo. Le analisi sul cambiamento del corso del fiume offrono preziose informazioni su come l’ambiente abbia influenzato le strategie insediative e difensive.
Mentre le ricerche proseguono, questa scoperta solleva nuove domande: quanta parte dell’area intorno a Stopfenreuth resta da indagare? Esistono altri forti nascosti lungo il Danubio? La storia del “Castello Deserto”, ora ricontestualizzata, continua ad affascinare ed ispirare una ricerca sempre più dettagliata.
Fonte: stilearte.it 16 apr 2025