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ASCOLI SATRIANO (Fg). Distrutto dalle fiamme il sito archeologico di Faragola.

“Se, come dalle prime indagini, si confermasse l’ipotesi dell’incendio doloso, mi auguro che la pena possa essere esemplare; il danno è stato inferto non soltanto al patrimonio culturale di valore inestimabile, ma anche a quanti in questi anni hanno lavorato duramente per riportarlo alla luce”.
E’ il commento del sottosegretario al Turismo Dorina Bianchi immediatamente dopo l’incendio divampato nella notte tra mercoledì e giovedì ad Ascoli Satriano, nel Foggiano nel sito archeologico di Faragola. “Si fa sempre più urgente riaprire la discussione sul ddl per l’inasprimento delle pene per delitti contro il patrimonio culturale presentato dal Ministro Franceschini e dal Ministro Orlando. Si invita il Parlamento a porre quindi massima attenzione su questo provvedimento” ha concluso l’on. Bianchi.
Le fiamme hanno fortemente danneggiato le strutture ma sopratutto i mosaici ed i marmi che abbellivano una villa romana databile all’età romana tardo antica riportati alla luce in 14 anni di scavi e lavoro di ricerca. Il sito beneficia di un finanziamento di oltre un milione di euro per lavori di restauro e di valorizzazione per la realizzazione di un nuovo museo ed un laboratorio didattico multimediale, percorso di visita, l’infopoint e un laboratorio per i bambini. Il secondo lotto era concluso e la consegna definitiva era prevista per marzo 2018.
“Sono andati in fumo interventi per 3 milioni di euro stato provocato un danno enorme. Forse irreparabile”, è la reazione di Giuliano Volpe, archeologo, professore all’università di Foggia e presidente del Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici. “Le notizie sono sconfortanti: i marmi della cenatio sono cotti, calcinati per il calore, i mosaici danneggiati e le strutture murarie distrutte. Rimangono pochi oggetti e materiali di lavoro al riparo nel museo e nei laboratori”. Volpe conclude: “Da alcuni mesi il cantiere era stato sospeso in attesa della ripresa per il completamento del terzo lotto dei lavori di sistemazione, con le installazioni multimediali, il percorso di visita, lo spazio informazioni, il laboratorio didattico per i bambini. Purtroppo è la conferma che quando un sito è lasciato senza una gestione, senza controlli, senza un uso quotidiano diventa la classica ‘terra di nessuno’ in cui è facile che i delinquenti o i vandali operino indisturbati”.

Fonte: www.quotidianoarte.it, 10 set 2017

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