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AGLASUN (Turchia). Un Marco Aurelio colossale con i tratti del filosofo-soldato.

Le prime a venire alla luce sono state le gambe. Colossali: un metro e settanta dal piede al ginoccio. Poi un braccio destro (1,55 m.) che sorregge un globo terrestre e infine la testa: 90 cm. di altezza e la caratteristica barba da filosofo che ha fatto riconoscere nel volto del colosso quello dell’imperatore Marco Aurelio. E’ ciò che resta di un’immensa statua di marmo – alta, presumibilmente, almeno 4 metri e mezzo – rinvenuta nel sito archeologico di Sagalassos – l’odierna Aglasun, nella Turchia occidentale – da una squadra di archeologi belgi e turchi.
La scoperta, avvenuta il 20 agosto ma resa nota ieri, arriva dopo quelle, nel medesimo sito, dei resti di altri due colossi che hanno i tratti dell’imperatore Adriano e di Faustina maggiore, moglie di Antonino Pio.
Tre ritrovamenti che danno ragione all’équipe turco-belga guidata dall’archeologo Marc Waelkens dell’Università cattolica di Lovanio di ipotizzare che, nell’antica Sagalassos, siano sepolte altre statue – una vera e propria galleria – raffiguranti membri della dinastia degli Antonino, padroni di Roma durante il II sec. d.C.
La dinastia cui apparteneva anche Marco Aurelio, imperatore tra il 161 e il 189 d.C.
La galleria doveva trovare posto nelle terme cittadine, distrutte da un terremoto tra il 540 e il 620 d.C.: l’ultima scoperta, quella del Marco Aurelio, è avvenuta nel frigidarium, la sala che ospitava la grande piscina di acqua fredda dove i romani si immergevano subito dopo il bagno bollente, oggi completamente invasa dalle macerie.
La sala è una miniera per gli archeologi, tanto che l’équipe di Waelkens – che conduce ricerche a Sagalassos dall’85 – ha cominciato a scavare qui dodici anni fa.
Un impegno ripagato da ritrovamenti importanti.
Prima Adriano, poi Faustina e ora Marco Aurelio: la statua, una delle raffigurazioni più raffinate tra quelle esistenti del sovrano, dovrebbe datarsi intorno al 165 d.C. e rientra appieno nell’iconografia del personaggio: imperatore soldato (ai piedi indossa calzari decorati con pelli di leone, tranci di vite e scudi, in mano regge il globo terrestre in origine probabilmente sormontato da una Nike di bronzo dorato) e filosofo (con la barba e gli occhi sporgenti tipici del pensatore).


Fonte: Corriere della Sera 27/08/2008
Autore: Giulia Ziino
Cronologia: Arch. Romana

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