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MAIORCA. Recuperate 300 anfore da una nave romana di 1700 anni fa, a due metri di profondità, vicino alla riva.

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Il vicepresidente del Consiglio e assessore della Cultura di Maiorca, Bel Busquets, ha annunciato cha il carico di una nave romana del IV secolo d. C. è stato recuperato nei pressi della frequentatissima spiaggia di Ses Fontanelles, a una profondità di un paio di metri. L’imbarcazione è lunga 12 metri e larga tra i 5 e i 6 metri.
maiorcaIl naviglio romano è venuto alla luce nei pressi del litorale dell’isola spagnola dopo alcune tempeste e mare grosso, che hanno sollevato la sabbia da cui l’imbarcazione era coperta. La barca stava viaggiando verso Est, probabilmente in direzione dell’Italia, dopo aver recuperato il carico di conserve alimentari, olio e vino dalla costa spagnola.
“L’intero carico è stato rimosso con ottimi risultati scientifici, sia per quanto riguarda le anfore che relativamente ad alcuni pezzi estranei al carico, che non ci aspettavamo di trovare e che sono molto importanti per approfondire com’erano la vita e i rapporti d’affari a metà del IV secolo d.C. quando la nave affondò. Un esempio è una lampada con l’immagine della dea romana Diana e un cappuccio di anfora in cui si distingue un crisma, simbolo cristiano che suggerisce che l’oggetto faceva parte di un lotto commercializzato da un’autorità ecclesiastica. Due emblemi che mostrano la convivenza della cultura pagana romana e il cristianesimo agli esordi”. Forse l’equipaggio era pagano e il carico fu commercializzato da qualche autorità ecclesiastica, ha detto uno dei condirettori del progetto Arqueomallornauta, in cui sono inquadrati gli scavi.
maiorcaBusquets ha precisato che tutto il carico della nave è già stato estratto. Sono circa 300 anfore, quelle sottratte al mare dai sub archeologi. Alcune anfore si sono conservate intatte – e hanno ancora all’interno vino od olio o conserve alimentari – altre sono state ritrovate complete ma frammentate. Il carico era composto da alimentari: salse di pesce fermentate, olio, vino, mosti d’uva cotti: il defrutum o la sapa, nel caso la spremuta d’uva venisse fatta bollire due volte e fosse maggiormente concentrato.
“Per quanto riguarda i tituli picti, cioè le iscrizioni sulle anfore con informazioni sul carico e sull’origine, a Ses Fontanelles abbiamo recuperato la più grande collezione di tutta la Spagna, con un centinaio di ‘etichette’. – ha proseguito Busquets – Al di là della quantità, l’importante è che forniscano informazioni sui commercianti, sui trasporti e anche sulle forme di commercio e organizzazione del commercio in quel quel periodo”.
maiorcaI bolli del carico hanno permesso di stabilire che la nave aveva imbarcato il carico a Cartagena – sulla costa spagnola – e stava viaggiando verso est, in direzione dell’Italia. Durante una tappa del tragitto era stata ancorata nella rada di Maiorca, quando era sopraggiunta una tempesta che l’aveva fatta affondare.
Nel relitto di Ses Fontanelles è stato recuperato un utensile simile a un trapano, probabilmente utilizzato per la riparazione delle barche, che è il primo trovato in Spagna e uno dei pochi conservati al mondo. Sono stati ritrovate anche due scarpe, una di corda e l’altra di cuoio.
Ora è aperta una fase di studio e documentazione di tutti i reperti e nel contempo sono stati commissionati studi per valutare la fattibilità dell’estrazione della struttura navale, anch’essa in ottimo stato di conservazione.
Alla conferenza stampa di presentazione del recupero hanno partecipato anche il direttore del patrimonio dell’isola, Kika Coll, i co-direttori del progetto: Miguel Ángel Cau Ontiveros (Università di Barcellona), Darío Bernal Casasola (Università di Cadice), Enrique García Riaza (Università delle Baleari Isole) e Jaume Cardell Perelló, capo del Servizio Archeologico del Consell de Mallorca, nonché il direttore generale di Ports, Xavier Ramis, un’impresa che collabora economicamente e logisticamente al progetto.

Fonte: www.stilearte.it, 9 mar 2022

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