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VENEZIA: Nuove sale al Museo di Storia Naturale.

Nello splendido Palazzo Fontego dei Turchi di Venezia ha sede, dal 1923, uno dei musei più interessanti del nostro Paese. E’ il Museo di Storia Naturale, che espone e conserva le varie raccolte scientifiche esistenti nella città lagunare, in particolare quelle del Museo Correr, dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, della collezione privata del conte Alessandro Pericle Ninni.

A chi l’avesse già visitato in passato offriamo, ora, lo stimolo per ripetere l’esperienza con l’opportunità di scoprire nuovi spunti d’interesse. Il Museo, infatti, pare essere in continua crescita: il suo nucleo storico è stato incrementato a più riprese, grazie a donazioni, depositi o acquisizioni varie.

Recenti lavori di ristrutturazione e restauro hanno consentito di rinnovarne completamente l’allestimento, i percorsi di visita, la fruizione delle raccolte. Al tempo stesso, hanno stimolato la nascita di due nuovi settori: la sala dedicata a Giancarlo Ligabue e “L’Acquario della Tegnùe”.

La sala Ligabue
Il primo spazio rende idealmente omaggio alla spedizione scientifica di Giancarlo Ligabue in Niger, che nel 1973 portò alla scoperta del famoso giacimento fossile dei dinosauri. La sala, situata al secondo piano del palazzo, è di indubbio impatto grazie all’impressionante mole dello scheletro originale dell’ Ouranosaurus Nigeriensis, che – con i suoi sette metri di lunghezza per tre d’altezza e i suoi 110 milioni di anni – rappresenta uno dei più rari e interessanti reperti del mondo di questo tipo, annoverandosi tra i pochissimi interi ed originali esposti nei musei italiani.

Non sono di minor importanza e fascino gli altri reperti presenti, come il cranio e parte dello scheletro del terribile coccodrillo gigante Sarcosuchus imperator… un rettile lungo ben 12 metri, il più grande di cui siano mai stati rinvenuti dei resti.

Benché i soggetti esposti siano di per sé già notevolmente suggestivi, la sala è resa ancora più coinvolgente dall’originale allestimento in cui spicca un ricco apparato illustrativo.

L’Acquario della Tegnùe
L’altra novità, presentata al pubblico alla fine del 2003, è costituita dall’Acquario delle Tegnùe presente al piano terreno. La vasca, lunga cinque metri e con una capacità di oltre 5.000 litri d’acqua marina, riproduce lo straordinario ambiente e la biodiversità delle tegnùe, ossia di quelle formazioni rocciose naturali (talvolta di dimensioni assai rilevanti, pari a migliaia di metri quadrati) che si distribuiscono in modo discontinuo nell’area occidentale del Golfo di Venezia.

L’acquario offre al pubblico la possibilità di vedere da vicino oltre 50 specie animali, fra invertebrati e pesci, di cui è anche possibile approfondire la conoscenza grazie ai molti ed accattivanti materiali didattici, semplici ma corretti ed efficaci.

Fra le molte specie ospitate (e qui entriamo in un campo un po’ ostico, tranne che per gli appassionati) si contano Poriferi, Celenterati, Anellidi, “fra cui numerosissimi Serpulidi” — spiegano i curatori della sezione – “che ricoprono spesso ogni superficie disponibile sovrapponendosi in strati successivi”.

Anche fra gli Echinodermi sono numerose le specie tipicamente presenti nelle biocenosi delle Tegnùe. Tipica, infine, la presenza di numerose specie di Tunicati. “Specie ittiche anche pregiate, come l’astice Homarus gammarus, la corvina Sciaena umbra, l’ombrina Umbrina cirrosa, il merluzzetto Trisopterus minutus, il grongo Conger conger ed il branzino Dicentrarchus labrax risultano, infatti, particolarmente frequenti in questi ambienti”. Che in effetti “per alcune specie, come l’astice rappresentano, ambienti esclusivi”.

Info: Museo di Storia Naturale – Palazzo Fontego dei Turchi, Santa Croce 1730 — Venezia – tel. 0141-2750206

Fonte: La Gazzetta Web 30/06/04
Autore: Ilca Getti
Cronologia: Preistoria

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