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VENEZIA: Città da salvare.

Una nuova proposta per innalzare la città di trenta centimetri.

Secondo un team di ingegneri geomeccanici, la città di Venezia potrebbe essere salvata dalle acque del mare usando le tecnologie dell’industria petrolifera per pompare fluido sotto la città. Gli scienziati, guidati da Giuseppe Gambolati dell’Università di Padova, hanno presentato la proposta in un articolo (di A. Comerlati et al.) pubblicato il mese scorso sulla rivista “Eos”. L’idea era già stata avanzata negli anni settanta, ma soltanto ora i progressi tecnologici consentirebbero di realizzarla con sicurezza.

La proposta sarà presa in considerazione ed esaminata dal CORILA, il consorzio incaricato di coordinare le ricerche sul sistema della laguna cittadina. Venezia è soggetta a regolari inondazioni, a causa delle maree indotte dal clima e dall’eccessiva estrazione di acqua sotterranea che provoca subsidenza.

Il Consorzio Venezia Nuova, l’autorità pubblica responsabile della protezione della città, ha già preso molte misure. Fra queste, l’innalzamento della pavimentazione nelle aree più basse e la costruzione del controverso sistema di barriere mobili noto come MOSE, le cui porte si chiuderanno in caso di estremo moto ondoso. Il MOSE, che costerà circa tre miliardi di euro, dovrebbe diventare operativo nel 2011 ma l’innalzamento del livello del mare potrebbe renderlo inutile nel giro di cento anni.

Gambolati sostiene che il suo piano potrebbe innalzare Venezia di 30 centimetri in dieci anni, in modo da “contrastare l’effetto dell’innalzamento del livello del mare ed estendere la vita del MOSE”.

Fonte: Le Scienze on line 21/01/04
Autore: Redazione

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