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TREVI (Pg). Emergono vestibolo e atrio, cubicola e pavimenti al municipium romano di Trebiae.

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Anche quest’ultima campagna ha restituito importanti tasselli per la ricostruzione della topografia e dello sviluppo del municipium romano di Trebiae che i dati di scavo testimoniano già a partire dal III secolo a.C. fino al suo definitivo abbandono risalente all’VIII secolo d.C.
Lo scavo si è concentrato sull’area di una grande domus di elevato livello sociale, già parzialmente indagata nelle precedenti campagne archeologiche, la cui ultima fase costruttiva risulta compresa tra la metà del II secolo e l’inizio del III secolo d.C. Sono stati riportati alla luce nuovi ambienti, quali un vestibolo, tabernae, un grande atrio dotato di una pavimentazione musiva e piccoli cubicola, pavimentati in cocciopesto in perfetto stato di conservazione, i quali mostrano un interessante processo di riconversione d’uso, quando la domus, in età tardoantica, perse la sua funzione originaria.
A questo periodo risalgono alcune sepolture che sono state rinvenute all’interno degli ambienti della domus e che dimostrano come il sito non subì un definitivo abbandono ma un “nuovo modo” di abitare in risposta alla crisi dell’impero e a mutate esigenze economiche e funzionali. Ancora una volta le indagini archeologiche condotte presso il sito di Pietrarossa hanno regalato rinvenimenti dalla straordinaria rilevanza scientifica.
treviÈ indubbio che il sito si rivela come eccezionale “modello” per la comprensione delle dinamiche insediative che interessarono la Valle Umbra nel corso dei secoli. La stessa modalità di abbandono del sito, sigillato nella sua ultima fase di vita da importanti esondazioni del fiume Clitunno, ne ha garantito un elevatissimo livello di conservazione.
Si tratta dell’ottava campagna di scavo archeologico presso il sito di Pietrarossa, nel territorio comunale di Trevi. Le indagini, su concessione del Ministero della Cultura, si sono svolte grazie alla collaborazione tra Istituzioni ed Enti pubblici. Lo scavo, con finalità anche didattiche, ha visto la partecipazione di numerosi studenti provenienti in massima parte dall’Ateneo perugino, i quali hanno potuto sperimentare sul campo le più avanzate tecnologie della ricerca archeologica.

Fonte: www.umbria24.it  22 ago 2023

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