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TORINO: IN VIA XX SETTEMBRE UN TORET-FONTANA ROMANO

Sono venuti alla luce resti del più antico “Toret” di Torino: di una fontana pubblica d’epoca imperiale romana, la prima e per ora unica mai rinvenuta in città, un reperto che contribuisce a scoprire pagine finora inedite di storia urbana.

Gli archeologi della Soprintendenza guidata da Luisa Brecciaroli hanno ritrovato la fontana all’angolo dove l’odierna via XX Settembre raggiunge vicolo San Lorenzo e via Cappel Verde, in un punto in cui nel I sec. d.C. s’incrociavano un Decumano Minore e un Cardine Minore della squadrata rete viaria torinese. Il Decumano attraversava da Ovest ad Est la città, più o meno lungo l’attuale asse di Vicolo San Lorenzo e via Conte Verde, fino all’odierna piazza Castello. Ma prima di toccarla incrociava il cardine che, sul percorso moderno di via XX Settembre, da Nord a Sud fiancheggiava già allora il Teatro romano.

Le vestigia sono affiorate nel corso delle opere promosse dal Comune per riallestire la viabilità di via XX Settembre. “E’ stato un ritrovamento mirato”, spiega Brecciaroli. “Il grande archeologo Alfredo d’Andrade, che indagò l’area alla fine dell’Ottocento, annotò la presenza di quell’incrocio su una pianta, poi riportata sull’attuale carta numerica del catasto di Torino.
Avevamo buoni indizi per trovare un crocicchio molto importante, perché significativo”. In che senso? “Venne tracciato con la fondazione della città e dimostra l’ortogonalità rigorosa delle sue vie, poi modificata dalla disordinata edilizia medievale. Abbiamo trovato parti del basolato romano, un residuo della pavimentazione dei due assi stradali, che si intersecano pochi metri più a Sud dell’incrocio odierno, in un punto che ha rivelato anche la presenza di una fontana pubblica”.
Un “Toret”? “L’abbiamo chiamata così anche noi, quando l’abbiamo rinvenuta” scherza Brecciaroli. Di che cosa si tratta? “Della base di un’ampia vasca rettangolare, formata da lastre di pietra e marmo, lunga circa due metri e venti e larga uno e mezzo, con canaletta di scolo sul perimetro esterno, simile ad esemplari già trovati a Pompei, ma mai a Torino”. Ha dimensioni ragguardevoli. “Serviva anche come abbeveratoio. L’acqua, erogata dall’acquedotto, tramite tubature di piombo, sgorgava da teste d’animali in pietra”. Tori? “Qui non ne è rimasta traccia, ma altrove fontane simili facevano uscire il getto dalla bocca di bovini oppure di leoni scolpiti”.

Il ritrovamento testimonia e racconta anche altre storie, quelle dell’evoluzione urbanistica di Torino, dall’epoca tardoromana al Seicento. “Fra il quarto e il quinto secolo dopo Cristo – ricorda Brecciaroli – quell’incrocio venne in parte destrutturato”. Che cosa significa? “Gli edifici privati incominciarono ad occupare abusivamente il suolo pubblico, tanto che nel basso Medioevo le vie non erano più rettilinee, ma tortuose. Fino al punto da cadere in disuso come asse viario. Di fatto quest’incrocio scomparve. Divenne un cortile di varie proprietà, che vi ricavarono pozzi, cisterne, piccole ghiacciaie”. “Così rimase dal Rinascimento all’epoca barocca” assicura Brecciaroli.

“La città – prosegue – recuperò solo verso il Settecento un angolo dell’incrocio quale zona di passaggio per carretti, come indicano tracce di un affaccio diagonale, fra via Cappel Verde e via XX Settembre. Ma tornò ad essere un’arteria solo dopo la ristrutturazione avvenuta a metà Ottocento. Quando Torino sabauda riprese quasi in modo inconsapevole il razionale ordito viario romano, incentivata dalla sua .stessa ortogonalità. L’attuale via XX Settembre fu riaperta e regolarizzata, con le prospettive di palazzi monumentali, degni di una capitale. Mentre vicolo San Lorenzo riprese a vivere come passaggio privato dei Canonici della chiesa di San Lorenzo”.

Di tanta memoria Brecciaroli si augura che si possa lasciare una traccia ancora visibile: “Sarebbe bello che il Comune inserisse un segno nella nuova pavimentazione di via XX Settembre, magari una lapide in bronzo, che ricordi il punto dove vi era l’incrocio con l’antica fontana romana”.
Fonte: La Stampa 3 settembre 2003
Autore: Maurizio Lupo
Cronologia: Arch. Romana

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