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TORINO. Al Museo Egizio un percorso tattile per i ciechi.

Esplorare con la mano la sagoma di una mummia o i particolari di un papiro, sfiorare con i polpastrelli le linee di vasellame e ornamenti ora è possibile al Museo Egizio di Torino (in via Accademia delle Scienze 6), che ha appena inaugurato un percorso tattile per non vedenti e ipovedenti intitolato “I tesori dell’Antico Egitto nel palmo di una mano”.

I visitatori, accompagnati da guide specializzate, potranno così addentrarsi in uno degli allestimenti di reperti dell’Antico Egitto più famoso al mondo: su tre piani, per chi ha problemi di vista, sono stati attrezzati l’ala destra del piano terra e il primo piano, in quell’area che è chiamata “statuario”; sono state escluse, invece, il seminterrato e le sale troppo buie per gli ipovedenti. 

L’iniziativa, realizzata dalla Fondazione Museo delle Antichità Egizie con l’aiuto della U.I.C.I. (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) e il contributo del direttore egittologa Eleni Vassilika, prevede visite di un’ora e mezza per gruppi di 10 o 12 persone al costo di 45 euro (prenotazione obbligatoria al numero 011 –  440.69.03, dal lunedì al sabato, in orario 9 – 13, almeno una settimana prima del giorno scelto).
“E’ un percorso solo parzialmente tattile ma permanente e suscettibile di future estensioni – specifica l’archeologa Donatella Spagnotto, educatrice museale – In verità si tratta della ripresa di un percorso già attivo molti anni fa senza gli adeguati supporti e interrotto durante il cambio gestione del museo in attesa della nuova organizzazione”.

Gli oggetti che non possono essere toccati per motivi di conservazione o perché posizionati a diversi metri di altezza, sono stati riprodotti in rilievo, come molte parti della famosa Tomba di Kha e la corona di Ramesse II: “Ho riportato il disegno dettagliato su un lucido che è poi stato stampato con il sistema Minolta per i ciechi – spiega Spagnotto – Ora siamo solo due guide, ma a fine mese inizierà un corso di formazione per altre guide che abbiamo già la laurea in archeologia: accanto all’impronta scientifica ci deve essere quella didattica”.    

Questo allestimento è solamente la prima tappa di un progetto più ampio che nei prossimi mesi vedrà l’apertura di un percorso per sordi e di uno per disabili psichici: “Il primo punterà sulla comunicazione non verbale, mentre il secondo sarà più interattivo e volto ad un rapporto più diretto con gli utenti perché ne traggano un maggior impatto emotivo – conclude Spagnotto – Il Museo ha un patrimonio immenso che è bene venga svelato a tutte le persone, superando barriere e offrendo un attento servizio secondo le esigenze”.


Fonte: Affari Italiani 28/08/2007
Cronologia: Egittologia

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