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STARANZANO (Go). Dall’archeologia al futuro, valorizzazione della Villa Romana della “Liberta Peticia”.

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Presso il Comune di Staranzano è stato presentato il progetto “E-Villae” finanziato da Regione Friuli Venezia Giulia.
Al progetto hanno aderito la Pro Loco di Staranzano, la Società Friulana di Archeologia, il Gruppo Area di Ricerca Dobialab e l’associazione Lacus Timavi di Monfalcone. Si tratta di un’iniziativa multidisciplinare, volta a valorizzare e riqualificare la villa romana della “Liberta Peticia” di Staranzano ed a far scoprire tutti gli insediamenti abitativi dell’età romana ville tra Timavo e Isonzo, prevalentemente dislocati lungo la via che collegava Aquileia con l’antica Tergeste.
A seguito di un’analisi preliminare della villa romana, si è proceduto con un restauro conservativo dell’unico vano mosaicato oggi visibile, e con una ripulitura ed il ripristino del pavimento musivo.
Ogni fase del restauro è stata seguita e documentata da un videomaker con la realizzazione di video emozionali, finalizzati a far conoscere il certosino impegno alla base dell’operazione di conservazione del bene.
“Si è inoltre deciso – ha spiegato l’assessora Russi – di procedere anche con un’indagine geofisica 3D dell’area della villa. Mediante l’impiego di un georadar, sono state scansionate le parti ancora inesplorate dell’insediamento, rilevando delle strutture murarie sepolte e non ancora note che hanno altresì permesso univocamente di definire l’orientamento della villa rispetto al primigenio contesto abitativo”.
L’indagine storica ed archivistica, oltre a rinvenire importanti testimonianze sulle prime indagini risalenti agli anni ‘50, tra cui scambi epistolari tra specialisti del tempo e quaderni di scavo, ha ridefinito i contenuti dei pannelli informativi posti in prossimità del complesso oggi musealizzato della villa romana, ripensandoli per un approccio più intuitivo ed incentrato sulla fruibilità dell’informazione.
L’accesso ai materiali di studio ed agli archivi fotografici è stato reso possibile grazie al partenariato della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e del Consorzio Culturale del Monfalconese – Ecomuseo Territori.
Tutte le fasi d’indagine e di studio, la storia del culto della Bona Dea, cui era dedicato un sacello rinvenuto negli scavi della villa, i video relativi al restauro e all’indagine georadar e la mappatura delle evidenze abitative d’epoca classica sono visibili nel sito web dedicato www.e-villae.it.
“Questo progetto – ha concluso Russi – ha inteso puntare sulla riscoperta di un’importante testimonianza del passato, posta in correlazione con quanto oggi scoperto del contesto d’età romana, in un connubio tra l’applicazione di moderne tecnologie alle pazienti fasi di studio archivistico e di restauro, nell’auspicio che tutto ciò possa rappresentare un primo passo verso nuove indagini volte alla scoperta del territorio e delle sfaccettature del suo interessante passato”.

Fonte: www.imagazine.it, 12 dic 2022

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