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ROMA. Torna alla luce pavimentazione imperiale di piazza del Pantheon.

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Le sette lastre di travertino fanno parte della ristrutturazione compiuta nel II secolo d.C. dall’imperatore Adriano e rivestivano lo spazio antistante il tempio costruito da Agrippa. Erano già state scoperte negli anni ‘90
La piazza del Pantheon è vuota da due mesi, scomparsi i bar con i loro tavolini all’aperto e proprio lì sotto nei giorni di chiusura totale si è aperta una voragine che ha regalato alla città sospesa un’importante (ri)scoperta archeologica: un’antica pavimentazione di età imperiale risalente al II secolo Dc. Sulla (ri)scoperta sta lavorando la Soprintendenza speciale di Roma archeologia Belle arti e paesaggio del ministero dei Beni e delle attività culturali e per il turismo.
Le sette lastre di travertino, che si trovano a una quota di circa 2,30-2,70 metri sotto il piano stradale con dimensioni di circa 80 per 90 centimetri per uno spessore di 30 centimetri, erano già state trovate negli anni ‘90 del secolo scorso in occasione della costruzione di una galleria di sottoservizi (polifera), e lo scavo è stato rilevato e documentato.
pantheon«Dopo più di vent’anni dal loro primo rinvenimento – spiega in una nota Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma-, riemergono intatte le lastre della pavimentazione antica della piazza antistante al Pantheon, protette da uno strato di pozzolana fine. Una dimostrazione inequivocabile di quanto sia importante la tutela archeologica, non solo come occasione di conoscenza, ma fondamentale per la conservazione delle testimonianze della nostra storia, un patrimonio inestimabile in particolare in una città come Roma».
In epoca imperiale la piazza era molto più grande dell’attuale e si apriva di fronte al Pantheon, il tempio dedicato a tutti gli dei fatto costruire da Agrippa tra il 27 e il 25 avanti Cristo. L’area è stata interamente ristrutturata nel II secolo dopo Cristo dall’imperatore Adriano, e anche la piazza è stata rialzata e nuovamente pavimentata.
«Le quote cui si trovano le lastre, oggi rimesse in luce, appaiono pertinenti alla fase adrianea del complesso – spiega Marta Baumgartner, archeologa della Soprintendenza, responsabile dell’area -.Questi reperti saranno confrontati con quelli riferiti alla scoperta degli anni ‘90. Fanno parte della pavimentazione antistante al Pantheon e che proseguiva verso nord fino al Mausoleo di Augusto».
Il cantiere in un primo momento era in capo al I Municipio, consegnato poi ad Acea, continuerà nei prossimi giorni per il ripristino idrico e con ulteriori indagini archeologiche della Soprintendenza speciale in collaborazione con la Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali.

Autore: Maria Rosaria Spadaccino.

Fonte: www.roma.corriere.it, 5 maggio 2020

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