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PRATO. Città etrusca sul Bisenzio.

Purtroppo il rispetto per la storia e il nostro patrimonio archeologico hanno perso di nuovo.

Il decumano etrusco di Gonfienti è stato malamente ricoperto e altri ritrovamenti di epoca Etrusca rischiano di fare la stessa fine per fare spazio al raddoppio ad una linea ferroviaria.
Tutto questo accade nel completo disinteresse delle istituzioni e degli uffici preposti alla loro tutela e valorizzazione. A niente sono servite le proteste di numerosi cittadini, che hanno riportato attraverso gli articoli di alcuni giornali locali la loro indignazione e preoccupazione. Come è possibile che la sovrintendenza in questi anni abbia consentito di costruire strade, capannoni su tutta l’aerea senza completare la bonifica totale dell’area che avrebbe mostrato in tutta la sua chiarezza, che era una scoperta di enorme importanza. Ora invece con l’area profondamente snaturata e alterata, sembra logico che si possa osare ancora di più compreso ricoprire strade e abitati Etruschi, mentre si innalzano antenne per la telefonia mobile scavando al limite della villa Etrusca senza alcun permesso (alla sovrintendenza dei beni archeologici?).
Cosa fanno le amministrazioni Comunali, Provinciali e Regionali che dovrebbero per legge tutelare un bene di questo tipo, come prevede anche la costituzione. In tutta questa vicenda spicca soprattutto, come la Sovrintendenza ai beni Archeologici abbia percorso a braccetto con l’ente Interporto, il percorso per la realizzazione di questa opera che già ora sembra che porterà pochissimi vantaggi alla comunità. Infatti il finanziamento degli scavi da parte dell’ente Interporto, ha consentito a qust’ultimo di sorvegliare l’andamento delle escavazioni e pilotarne forse la profondità e la durata per essere sicuri di non trovare troppe cose importanti e consentire di continuare a realizzare una colata di cemento.

Le associazioni ed i comitati firmatari dell’appello prendono atto che sono venuti alla luce rilevanti resti di abitazioni etrusche nell’area destinata all’ampliamento del terminale intermodale dell’Interporto di Prato, per il quale la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana ha concesso inspiegabilmente in data 29/11/2006 il nulla-osta per il rilascio del permesso di costruzione.
I muri di queste abitazioni hanno lo stesso preciso orientamento (22 gradi in direzione nord e 202 gradi in direzione sud) della grande Domus etrusca già indagata.  Questi ultimi ritrovamenti posti a meno di 100 metri dall’area vincolata, fanno senza alcun dubbio parte dell’abitato etrusco.
Appare quindi evidente che la città etrusca si espandeva ben oltre l’area sino ad oggi vincolata.
Nonostante ciò, poiché l’area rientra nella zona di espansione dell’Interporto, viene concesso che la città etrusca sia ricoperta da edifici, asfalto e binari, negando così a noi ed alle generazioni future la fruizione di un bene tutelato costituzionalmente.
Allibiti e preoccupati a che ciò avvenga, si chiede che sia applicata la costituzione e la legge che prevede la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici al fine della fruizione pubblica.


Mail: cittaetrusca@gmail.com
Autore: Aurelio Gucci
Cronologia: Arch. Italica
Link: http:// www.camars.org

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