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MILANO. Salviamo l’antico fosso Panperduto.

Panperduto
Viene segnalata l’opportunità di salvaguardare l’integrità di un piccolo spazio territoriale dove ancora sopravvive l’ultimo tratto dell’antico fosso “Panperduto”; e che venga valorizzata l’area, con una pulizia generale, la dislocazione di tabelloni segnaletici, esplicativi, e l’indicazione nelle Guide del Parco Ticino, perché si tratta di un pezzo importante della nostra Storia, che deve essere salvato, valorizzato, reso noto.

E’ noto a chi conosca la storia, che in età romana (forse nel piano regolatore di Augusto, I sec.d.C.) venne costruito un importante Canale avente lo scopo di trasportare merci, ed acqua ai fossati urbani milanesi.
In particolare su questo canale viaggiarono grandi quantità di pietrame, necessario alla costruzione della nuova Milano civitas che poi con Massimiano divenne capitale imperiale d’occidente.
Per costruire una grande città di stile romano, in un’area priva di pietrame, fu necessario trasportare dalla grande cava di Angera (che allora si chiamava Stationa) infiniti blocchi di pietra calcarea che furono caricati su imbarcazioni che discendevano il Lago Verbano ed il Ticino, fino alla ripa di Somma Lombardo, a monte delle Rapide del Ticino (che allora non erano navigabili), e da qui discendevano con un canale di 60 chilometri, fino a congiungersi col fiume Olona, il quale fu deviato nei pressi di Rhò, in modo da giungere a Milano, bacino della Vetra, che fu il Porto fluviale della Milano romana.

Questo canale sopravvisse fino al 1162 quando fu distrutto da Federico Barbarossa, per togliere l’acqua alle mura di Milano, così ruppe l’assedio e rase al suolo l’intera città.
Poichè la grande piena del Ticino nel 1177 demolì 40 km di costa, asportando tutto il terrazzamento sinistro del fiume dove scorreva il canale, fu coniato il nome Panperduto, perchè divenne irrecuperabile quella benefica grande opera che per mille anni alimentò Milano, e per sostituirla, nel 1179 i Milanesi iniziarono l’epopea del nuovo canale “Naviglio Grande”, che con livelli più bassi e diverso percorso, riportò acqua e commerci a Milano per altri 800 anni. Oggi si cerca di rivalutare il Naviglio Grande con battelli turistici …. ma del Panperduto nessuno ne parla !

Questo famoso canale “Panperduto” è citato in molti documenti storici, e compare in antichi disegni, specie nelle illustrazioni della Battaglia di Magenta del 1859. E’ segnato sulla settecentesca grande Carta Geografica Teresiana, ed un piccolo tratto superstite è ancora riportato sulle carte geografiche IGM. Questo piccolo tratto superstite è quello che viene segnalato e indicato nell’elisse sulla carta IGM allegata.

Quasi tutto il tracciato del Panperduo è scomparso per l’espansione dei campi agricoli che hanno livellato i terreni creando campi arativi. E’ rimasto come emblema significativo solo quel piccolo tratto indicato qui sulla mappa.

Esso è attualmente contenuto in un boschetto a lato della “Strada per Oleggio” che da Castano Primo va in direzione di Nosate, e confina con campi agricoli ben tenuti, che si espandono progressivamente di anno in anno, intaccando l’area boschiva in cui si nascondono le tracce dell’antico canale.

Autore: Rodan

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