Il Museo Archeologico Nazionale di Luni (Sp) riapre al pubblico con un allestimento completamente rinnovato per un’ulteriore valorizzazione di uno dei siti più importanti della Liguria per lo studio della storia antica e della romanizzazione.
Il cuore del nuovo museo è il legame profondo tra la colonia romana di Luna ed il marmo: una narrazione che parte dall’estrazione nelle cave locali, passa per le tecniche di lavorazione e commercio, e si conclude con l’uso del marmo nella monumentalizzazione della città.
Fondata al confine tra Liguria e Toscana, Luna fu per oltre 1.400 anni un crocevia politico, economico e culturale di primaria importanza. Citata da Dante nella Commedia, costituì oggetto di interesse archeologico sin dal XIX secolo: la città fu al centro delle prime campagne di scavo volute da Carlo Alberto ed affidate all’architetto Carlo Promis.
Il primo museo nacque nel 1964, segnando l’inizio di un lungo processo di studio che ha portato alla creazione dell’attuale parco archeologico.
Il nuovo allestimento è stato progettato da Antonella Traverso e Marcella Mancusi, con la collaborazione dello studio architettonico Gtrf Giovanni Tortelli Roberto Frassoni, e ha coinvolto l’intero staff della Direzione regionale dei Musei Nazionali della Liguria. L’obiettivo è stato quello di unire il rigore scientifico ad una narrazione accessibile e coinvolgente per il pubblico contemporaneo.
L’intero sito archeologico si estende su 24 ettari e conserva ampi tratti del paesaggio rurale della Lunigiana storica, offrendo un’esperienza immersiva tra resti monumentali, natura e memoria.
Il nuovo percorso espositivo, è ospitato nei Casali Benettini Gropallo,
Autore: Gaspare Melchiorri
Fonte: ilgiornaledellarte.com 28 mag 2025