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IRAQ – NEL MIRINO CITTA’ DEI CALIFFI E TESORI MILLENARI

Fra una manciata di ore – quando i top-gun americani solcheranno i cieli dell’Iraq – si stenta a credere che le bombe saranno cosi’ intelligenti da schivare non solo gli esseri umani ma anche i mille tesori custoditi a Baghdad, la citta’ dei califfi, e dintorni. Considerata per centinaia di anni capitale del mondo islamico, Baghdad esercita ancora oggi un suo particolare fascino su milioni di arabi.

Indiscusso centro di cultura, filosofia e letteratura nel nono secolo A.C. la capitale irachena e’ ancora oggi la citta’ mediorientale che sforna il maggior numero di poeti, scrittori ed artisti nell’area. Anche il possente leone in basalto nero di Babilonia, simbolo della dea assira Ishtar e vecchio di 4.000 anni, rischia di finire miseramente in briciole . Ma non perche’ la statua sia un obiettivo militare, bensi’ per la semplice ragione che si trova a poche centinaia di metri da uno dei tanti lussuosi palazzi di Saddam Hussein sparsi nel Paese in cui, secondo gli Usa, potrebbero essere nascoste armi proibite.

Simile ad una ‘ziggurat’ (tempio) – la torre a tronco di piramide degli Accadi -, l’edificio, costruito in soli otto mesi e ultimato nel luglio 1985, e’ rivestito di marmi bianchi e sorge immerso in un’oasi di verde sulla cima di una collina artificiale creata a fianco dell’antico alveo del fiume Eufrate. Non a caso il rais l’ha voluto li’, a dominare le rovine di Babilonia, in simbolica continuazione di uno dei piu’ sfarzosi, gloriosi e potenti imperi del passato. E, come gli antichi re, ha fatto incidere il proprio nome sui mattoni usati per ”la terza ricostruzione” della citta’, un tentativo di restauro malriuscito sia a livello di dettagli sia di materiali. La vicinanza di questo sito, 95 km a Sud-Ovest di Baghdad, al palazzo di Saddam – osserva la signora Mona Khadim, che ci guida tra le vestigia di Babilonia -, ”lo rende un obiettivo a rischio, ma come questo ce se sono oltre 10.000 altri dove gli scavi sono appena iniziati. Ed ognuno di essi, come hanno dimostrato le ricerche passate, potrebbe modificare le conoscenze che noi abbiamo sulla storia dell’umanita’ ”.

Qui, 5.500 anni fa, comparve la prima forma di scrittura – quella cuneiforme – e le civilta’ qui succedutesi hanno inventato la ruota e scoperto basi della matematica (il concetto di zero e la divisione di un cerchio in 360 gradi) oltre a fondamenti comuni nella teologia del Giudaismo, del Cristianesimo e dell’Islam.

Capo velato, Mona, 50 anni, e’ laureata in letteratura tedesca a Berlino ma, avendo tradotto molti libri di archeologi tedeschi che a meta’ del secolo scorso condussero – dopo gli inglesi negli Anni ’20 e ’30 – numerose campagne di scavo in Iraq, ha sviluppato una passione per l’archeologia che oggi le permette di mantenere la famiglia facendo la guida turistica. ”Babilonia, che raggiunse il suo culmine tra il 1700 e il 600 a.C, fu la capitale di Hammurabi, il grande legislatore, di Nabuccodonosor, che conquisto’ Gerusalemme, e di Alessandro il Grande, che mori’ qui nel 322 a.C.”, spiega Mona.

Oltre alla moschea, a Samarra si possono ammirare ancora le piu’ antiche tombe islamiche conosciute, il palazzo del califfo e l’unico ponte in mattoni sul Tigri costruito nel 1128. Proprio per l’antichita’ del suo territorio, l’Iraq e’ anche sede di venerati luoghi santi per l’Islam, soprattutto sciita, come le tombe dell’Imam Ali’, cugino del Profeta Maometto, e dei suoi figli Hussein e Abbas, rispettivamente nelle moschee di Najaf e Karbala, a Sud della capitale, proprio sulla strada che le truppe Usa percorrerebbero per raggiungere Baghdad in caso di invasione del Paese. ”Mi auguro – dice Mona – che in caso di guerra gli americani non colpiscano i siti archeologici ne’, tantomeno, le moschee di Kerbala, Najaf, Samarra o Kadhumain. Perche’ – conclude – sarebbe come bombardare il Vaticano”
Fonte: ANSA
Autore: Furio Morroni
Cronologia: Arch. Partico-Sasanide

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