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Giuseppe C. BUDETTA. Evoluzione di Homo Sapiens Sapiens in otto mosse.

sapiens

UNO. Volume cranico elevato, ma non eccessivo. Homo di Neanderthal ebbe una capacità cranica (1400cc) maggiore di Homo Sapiens sapiens (1230cc). Specie estinte di delfini dell’Eocene (2800cc) ebbero una capacità cranica superiore a quella dei comuni delfini attuali (2400cc).
DUE. Nell’Uomo c’è elevata densità neuronale, in particolare a livello corticale.
TRE. Circolazione cerebrale speciale. Solo nell’Uomo l’arteria carotide comune di sinistra si origina dall’arco aortico, in modo indipendente dalla succlavia di sinistra che irrora il corrispondente arto superiore. Il lobo cerebrale di sinistra è dominante sul destro ed ha – come in tutti i mammiferi – maggiore concentrazione neuronale, una migliore stabilità di flusso sanguigno, regolato dal nucleo stellato dx, più esteso del sinistro perché deve controllare la maggiore instabilità di flusso.
QUATTRO. Postura del corpo, differenze Homo-scimpanzé.
Homo erectus → andatura plantigrada → non arboricolo.
• Scimpanzé → andatura clinograda → quadrumane arboricolo → sviluppo del cervelletto.
CINQUE. Prensione degli alimenti. Pr. degli alimenti con la proboscide (Elefante), o il mare (delfino e cetacei in genere), oppure con le mani (Uomo). Nella maggioranza dei mammiferi (bovini, bufali, pecore, capre, cavalli…), la prensione degli alimenti è fatta con le labbra e la lingua a livello dello splancnocranio più voluminoso del neurocranio.
SEI. Uomo: collo corto, riduzione dei seni e ossa frontali, dei denti molari e premolari.
SETTE. Solo nell’Uomo, le carotidi interne sono più sviluppate delle esterne.
OTTO. Lo sviluppo encefalico è collegato inoltre allo sviluppo corporeo.

Autore:
Giuseppe C. Budetta – giuseppe.budetta@gmail.com

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