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ETIOPIA. Le scuole di artigianato litico di Homo erectus.

homo erectus 2

homo erectus 2Un’accurata ricostruzione cronologica dell’evoluzione degli utensili di questo antico antenato dell’uomo mostra che fra 1,75 e 1,2 milioni di anni fa si era impadronito di una tecnica di lavorazione che presupponeva sofisticate capacità di rappresentazione mentale e una complessa struttura sociale (red).
Fra 1,7 e un milione di anni fa, Homo erectus viveva in un contesto sociale complesso: fra i vari insediamenti avvenivano veri e propri scambi culturali su scala regionale, che interessavano un territorio che si estendeva dall’Etiopia al Kenya.
A scoprirlo è stata un’attenta analisi dell’evoluzione dei manufatti in pietra, attribuiti al cosiddetto periodo acheulano, rinvenuti recentemente nel sito di Konso, all’estremità nordoccidentale del Main Ethiopian Rift, in Etiopia. Lo studio – condotto da un gruppo di paleoantropologi della Association for Research and Conservation of Culture di Awassa, in Etiopia, e dell’Università di Tokio, in collaborazione con il Los Alamos National Laboratory – è stato appena pubblicato sulle pagine dei “Proceedings of the National Academy of Sciences”.
Gli utensili litici dell’industria acheuleana – a cui appartengono anche i reperti risalenti a 1,75 milioni di anni fa trovati due anni fa a Kokiselei, a ovest del Lago Turkana, in Kenya – mostrano un significativo progresso tecnologico rispetto a quelli della precedente industria olduvaiana, caratterizzata da ciottoli scheggiati sommariamente per ottenerne lame.
Grazie all’abbondanza dei ritrovamenti di Konso, i ricercatori sono stati in grado di tracciare un’accurata ricostruzione cronologica dell’evoluzione delle tecniche di lavorazione e raffinamento degli utensili. E il confronto con i reperti di altri siti ha permesso di mettere in evidenza fenomeni di diffusione culturale a scala regionale.
Gli utensili più antichi non si distinguono da quelli coevi di Kokiselei, in cui si nota che l’attenzione dei produttori era ancora concentrata sul semplice ottenimento di punte aguzze e fili lunghi e durevoli. Intorno agli 1,6 e 1,25 milioni di anni fa si sono però verificati notevoli raffinamenti, con una sensibilità sempre più elevata per la forma complessiva dell’utensile e un incremento del numero di scheggiature, via via più perfezionate.
Particolare attenzione era dedicata nella fabbricazione delle asce, in cui l’aumento delle scheggiature è andato in parallelo con l’assottigliamento della lama e all’acquisizione di simmetrie sempre più complesse. Quest’ultima caratteristica testimonia notevoli capacità mentali, soprattutto per quanto riguarda la raffigurazione spaziale.
La creazione di questi strumenti – osservano i ricercatori – è tecnicamente  difficile, tanto da richiedere un apprendistato molto lungo: lo studio delle piccole popolazioni isolate che ancora oggi producono utensili litici l’apprendistato dura diversi anni. La formazione di provetti artigiani come quelli dell’ultimo periodo acheuleano presuppone quindi un contesto sociale che permetta la creazione di vere e proprie scuole della manifattura litica e il sostentamento degli apprendisti da parte della comunità.

Fonte: Le Scienze.it, 30 gen 2013

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