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Chiara MADALESE. Pane dolce (Aliter dulcia).

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Il pane era uno dei cibi base all’interno dell’alimentazione romana, ma era pane non lievitato, mentre il pane dolce veniva fatto usando un lievitato e ciò rendeva il patto più raffinato.
Il pane dolce era tipicamente romano, in quanto per dolcificarlo veniva utilizzato il miele a discapito dello zucchero; quest’ultimo sebbene molto noto agli antichi romani, non era facile da reperire nè tanto meno alla portata di tutte le tasche poiché proveniva dall’Oriente.
Questo dolce ci viene tramandato da Apicio, gastronomo e scrittore romano vissuto a cavallo tra il I secolo a.C. ed il I d.C. e nel suo De Re Coquinaria si legge:
Rompi pane bianco a cui sia stata grattata via la crosta e fanne pezzi più grandi di un boccone. Bagnali nel latte e friggili nell’olio, coprili con miele e servili” (De re coq. VII,XIII,6) .
Questa ricetta è ottima per poter riutilizzare il pane raffermo, io ho rivisitato la ricetta originaria, con piccole modifiche.
Ingredienti:
– Fette di pane raffermo
– Latte
– Aroma vaniglia (facoltativo)
– Olio per friggere
– Miele o zucchero a velo
Preparate in una ciotola il latte edulcorato con l’aroma di vaniglia (potete ometterlo oppure usare un aroma a vostro piacimento) e mettetela da parte; togliete dalle fette di pane tutta la crosta e tagliatelo a triangolini o a quadratini (più il pane sarà raffermo e con molta mollica, più buoni saranno i dolcetti), bagnate i triangoli nel latte e immergeteli in una padella con olio bollente. Una volta che saranno ben dorati, scolateli e lasciateli asciugare. Per decorarli, potete spolverare zucchero a velo o come facevano i romani, il miele.

Autore: Chiara Madalese – chiara.madalese@gmail.com

 

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