Sono terminati i lavori subacquei di messa in evidenza e restauro diretti tra i mesi di aprile e maggio dalla Soprintendenza nell’ambito della programmazione triennale in corrispondenza della località Campo di Mare a Cerveteri sui resti di una struttura di epoca romana, in passato prevalentemente interrata e ora sommersa a causa del progressivo avanzamento del mare.
L’area era stata oggetto già nel 2021 del un recupero di una colonna in marmo cipollino e del relativo capitello in stile ionico già allora messi in relazione ad una struttura circolare del diametro di circa 50 metri, oggi completamente sott’acqua e a pochi metri dalla riva, probabilmente da interpretarsi come un padiglione a mare relativo ad una villa romana, la cui estensione rimane al momento ancora sconosciuta.
Nonostante le condizioni marine spesso sfavorevoli a causa del moto ondoso sempre presente data la scarsa profondità, tra i mesi di aprile e maggio si è potuta meglio documentare una situazione destinata a peggiorare dal punto di vista conservativo a causa della continua erosione costiera.
La struttura è composta da una doppia cinta di muri in laterizio a distanza di circa 3 metri l’uno dall’altro, le cui fondazioni sono state gettate nel banco di argilla di base. Tale banco argilloso ha permesso la conservazione delle casseforme lignee di fondazione dei muri stessi, assieme a numerosi pali infissi, probabilmente relativi ad una sottofondazione per stabilizzare il terreno.
I muri si presentano di notevole spessore con una doppia cortina in laterizi triangolari a contenere ciottoli gettati assieme a malta intervallati a distanze regolari da laterizi bipedali in modo da collegare solidamente le due facce del muro.
Questa imponente struttura circolare in alcuni punti è rivestita di cocciopesto, in altri ancora si conserva parte della pavimentazione in opus spicatum, e solo al centro, dove comunque si conservano scarsi lacerti di muratura purtroppo non in posto, sono stati rinvenuti frammenti di pavimentazione in opus sectile.

Tutto fa ipotizzare ad una struttura estremamente elegante e rappresentativa, certamente a contatto con l’acqua, pertinente ad una villa ancora da scoprire probabilmente ancora sotto l’arenile in un’area molto prossima a Roma sul tracciato antico dell’Aurelia, forse appartenuta a qualche rappresentante dell’aristocrazia romana.
I lavori di scavo e messa in evidenza in acqua sono stati diretti dal personale afferente al Servizio Archeologia Subacquea della Soprintendenza che si è occupata anche della documentazione fotografica, del posizionamento con il drone e della fotogrammetria.
I lavori di pulizia, restauro consolidamento delle murature e parti lignee sono stati affidati ai restauratori subacquei della impresa CSR Restauro Beni Culturali.
Per tutto il periodo le operazioni in acqua sono state assistite dal Nucleo sommozzatori della Stazione Navale di Civitavecchia della Guardia di Finanza che si ringrazia per la disponibilità sempre dimostrata.
Si ringraziano altresì per la collaborazione la Capitaneria di Porto Comando Civitavecchia per l’interdizione dello specchio d’acqua occupato dalla struttura, e il Comune di Cerveteri per l’interdizione di parte dell’arenile per permettere tutte le operazioni a terra.
Si tratta di un primo intervento, volto alla comprensione dei resti antichi visibili, ma che necessariamente dovrà avere un seguito per la tutela e salvaguardia del sito. Un prossimo intervento di prospezioni geofisiche è programmato in collaborazione con l’INGV.
Fonte:
Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale giugno 2025