Si segnala la recente pubblicazione del volume “Fortificazioni e sistemi di difesa tra IV e III secolo a.C. in Basilicata”, a cura di Antonio Pecci, edito da Zaccara Editore con il contributo del Consiglio Regionale della Basilicata e con il sostegno di una Borsa di Studio Rotary – Distretto 2120, presentata dal Club Rotary Senise-Sinnia.
Il volume rappresenta un contributo aggiornato allo studio delle architetture difensive della Basilicata antica, nel periodo compreso tra la Tarda Età Classica e l’Età Ellenistica.
Attraverso un’analisi sistematica e interdisciplinare delle cinte murarie e degli apparati difensivi, l’autore esplora l’evoluzione tecnica, strategica e simbolica di tali strutture, superando le tradizionali classificazioni etniche e cronologiche ed includendo contesti indigeni, greci e romani.
Di particolare rilievo è l’impiego di tecnologie avanzate di telerilevamento (LiDAR, fotogrammetria da drone, GIS analysis, etc.) a supporto della ricerca archeologica e della documentazione topografica.
Il volume si propone come strumento di riferimento per studiosi, archeologi, professionisti della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale, offrendo anche spunti metodologici di interesse per chi si occupa di archeologia del paesaggio, metodologia della ricerca archeologica e remote sensing applicato all’archeologia.
Abstract:
Le fortificazioni e i sistemi di difesa riferibili al IV e III secolo a.C. situati nel territorio compreso nei limiti della odierna Basilicata, costituiscono alcune delle tracce più macroscopiche che le antiche popolazioni occupanti questa piccola regione al centro del Mediterraneo ci hanno restituito. Attraverso l’analisi di cinte murarie e di apparati difensivi costruiti tra la Tarda Età Classica e l’Età Ellenistica, il volume esplora l’evoluzione tecnica, strategica e simbolica di queste strutture, prescindendo dalla loro funzione militare, per svelarne i significati politici, sociali ed economici. Le fortificazioni, spesso ubicate su alture strategiche, non solo garantivano sicurezza e controllo territoriale, ma rappresentavano simboli di potere e identità per le comunità che le erigevano.
Lo studio presenta nuove scoperte, dati inediti ed una metodologia aggiornata che integra tecniche tradizionali con moderne tecnologie di telerilevamento, come il LiDAR e i droni, per analizzare siti chiave come Monte Croccia, Metaponto e Pomarico Vecchio. Mediante un approccio interdisciplinare l’autore supera i confini etnici e cronologici tradizionali includendo siti indigeni, greci e romani, e propone un atlante dettagliato, utile per la tutela e la valorizzazione di questo patrimonio unico.
Un contributo che si propone di offrire nuove chiavi di lettura sul ruolo delle fortificazioni nella storia della Basilicata, con uno sguardo rivolto al futuro del turismo culturale e alla conservazione del paesaggio archeologico.
L’autore:
Antonio Pecci è dottore di ricerca in archeologia e archeologo specializzato in archeologia classica. Ricopre attualmente il ruolo di assegnista di ricerca presso il Dipartimento per l’Innovazione Umanistica, Scientifica e Sociale (DIUSS) dell’Università degli Studi della Basilicata ed è docente a contratto della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera (UNIBAS). È direttore di scavo della missione archeologica di Ferrandina (Matera) –progetto “FArch – Ferrandina Archeologica”–, e vice-direttore dello scavo di Metaponto –progetto “Abitare a Metaponto”–, entrambi sotto la direzione scientifica della prof.ssa M.C. Monaco (UNIBAS).
Per diversi anni ha collaborato con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR/IBAM-ISPC) di Potenza in numerosi progetti incentrati principalmente sul remote sensing e ha preso parte a missioni nazionali e internazionali (Perù, Colombia e Argentina). Oltre ad una più che decennale esperienza in differenti progetti universitari di ricerca, ha lavorato con enti pubblici e committenti privati nell’ambito dell’archeologia preventiva. È autore di numerosi articoli scientifici, ha partecipato come relatore a diversi convegni di studi e come docente in master e school sull’utilizzo dei droni e delle nuove tecnologie applicate ai beni culturali. Tra i suoi interessi principali di ricerca, oltre al remote sensing, all’archeologia aerea e ai droni in archeologia (è autore della monografia “Introduzione all’utilizzo dei droni in archeologia”, Roma 2021), ci sono l’archeologia del paesaggio, la metodologia della ricerca archeologica, la topografia antica, l’archeologia della Basilicata antica e la valorizzazione e la comunicazione del patrimonio culturale.
Nel 2024 è risultato vincitore di una Marie Skłodowska-Curie Actions Postdoctoral Fellowships (host institution Universidad de Cadiz, Departamento de Historia, Geografía y Filosofía).
Per ordini e richieste di informazioni: info@grafichezaccara.net
Sito dell’editore: https://www.grafichezaccara.it/zaccara-editore/
Vedi copertina: Copertina TOMO I e TOMO II