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AGROPOLI (Sa). Inaugurato il Museo archeologico.

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Benvenuti a Poseidonia, o meglio tra le sue memorie. Dopo un’attesa durata 40 anni è stato inaugurato domenica il Palazzo Civico delle Arti di Agropoli, con l’apertura della sezione archeologica nelle rinnovate sale espositive di Palazzo Cirota (la ex Pretura).
A tagliare il nastro c’era il sindaco Francesco Alfieri. La struttura espositiva dedicata ad arte, archeologia e più in generale alla cultura, ha come intento principale quello di offrire alla comunità cittadina un museo, virtuale per quanto riguarda la sezione arte e, documentario, per quanto riguarda la parte legata alla più antica storia locale.
Il museo ha una struttura agile e flessibile concepita per la didattica aperta ad una serie di sperimentazioni e laboratori e che, in modo interattivo, possa consentire l’approfondimento di una serie di percorsi.
L’allestimento è stato promosso in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Province di Salerno, Avellino, Caserta e Benevento, e curato dall’archeologa Laura Del Verme e coordinato dal direttore del Museo di Paestum, Marina Cipriani. Da quest’anno, il Palazzo sarà anche inserito nel percorso ArteCard.

10_672-458_resizeI primi insediamenti sul promontorio di Agropoli sono antichissimi, il più vecchio testo storico è stato scritto dal geografo romano Strabone che descrisse la fondazione di Poseidonia da parte dei Sibariti.
La storia dei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo è fatta di popoli di naviganti, di rotte, di scoperte, di commerci, di avventure e avvincenti conquiste. Spesso ciò che rimane di queste antiche vicende non è che un segno: tracce labili ed isolate di moli ormai sommersi, frustuli di anfore e parti di ancore. Per raccontare parte di questa storia una sala è stata dedicata al mare ed ai rinvenimenti subacquei di Punta Tresino, approdo naturale situato nell’area a sud della bellissima Baia di Trentova, e già ben noto dalle fonti antiche.

08_672-458_resizeUn ampio spazio del museo è stato dedicato ai Lucani e alla tomba dipinta di Agropoli, attualmente esposta, con il suo corredo, nelle sale del Museo di Paestum. Grazie a un accordo stipulato con la Soprintendenza sarà infatti possibile mostrare al pubblico, per la prima volta, i corredi provenienti dal piccolo sepolcreto rinvenuto nella Valle di Muoio da cui provengono numerose ceramiche figurate riferibili all’officina più importante di Paestum.
Questi materiali non sono mai stati esposti prima e sono coevi alla importante tomba dipinta proveniente da Contrada Vecchia.
Il IV secolo a.C. è il momento cronologico meglio rappresentato ad Agropoli con i rinvenimenti funerari lucani dalle contrade Torre S. Marco, Colle S. Marco, Cupa, Vecchia, Marrota, Madonna del Carmine e lungo la Valle di Muoio.

06_672-458_resizeDa quest’area situata a circa 1 km a sud del centro cittadino provengono le sepolture esposte. Dieci tombe lucane di cui sei si connotano come tipicamente maschili per la presenza di cinturoni di bronzo e di lame di pugnali di ferro. Tre sono deposizioni femminili, caratterizzate dalla presenza di lebeti nunziali, hydriai monili e fibule d’argento.
Alla più recente storia di Agropoli è dedicata l’ultima sala dove sono stati esposti i materiali della necropoli tardo antica in loc. S. Marco che ha restituito uno splendido sarcofago dionisiaco riutilizzato, e l’epigrafe cristiana che rappresenta uno straordinario ed antichissimo documento del culto in queste terre.
Ad una integrazione dell’allestimento, prevista per l’anno prossimo, è rimandata la possibilità di approntare una sala dedicata al castello e l’info point.

Fonte: Corriere.it, 14 aprile 2011.

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